Moat, non solo fai da te

Il vantaggio competitivo spesso è frutto del lavoro di un’azienda. Ma le dinamiche di prezzo di un mercato possono cambiare e alcune società potrebbero non essere in grado di tenere il passo. Come dimostra il caso del petrolio. 

Marco Caprotti 26/01/2016 | 12:58
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Un vantaggio competitivo non è per sempre. Lo sanno bene le aziende del settore energy che, spiegano gli analisti di Morningstar, possono creare o distruggere il cosiddetto Economic moat da sole, ma che possono vederlo crescere o migliorare anche a seconda dell’andamento dei prezzi delle commodity.

“Sulla base delle analisi fatte negli ultimi 10 anni sui titoli del settore energetico siamo oggi in grado di individuare gli elementi che, più di altri, possono far cambiare le valutazioni sul vantaggio competitivo di un’azienda”, spiega Stephen Simko, direttore dell’analisi azionaria di Morningstar. “Come nella maggior parte dei diversi settori di mercato, le previsioni sull’andamento dei prezzi dei prodotti e dei servizi che vengono offerti sono una componente essenziale per stabilire se una società avrà un Economic moat Ampio, Medio o Assente (in base alla metodologia Morningstar, Ndr)”.

Nell’ambito delle aziende petrolifere si possono individuare temi diversi relativi al moat a seconda che si abbia a che fare con società cosiddette Upstream  (quelle che lavorano nell’estrazione), Downstream (raffinazione), Midstream (trasporto e stoccaggio) o di servizi al settore.

Upstream
I vantaggi di costo che un’azienda di questo segmento è in grado di creare dipendono in gran parte dalle riserve che la compagnia petrolifera ha a disposizione. Ma forti cambiamenti nei sistemi di approvvigionamento (come ad esempio la sviluppo dello scisto – o shale - dal quale si ricavano buone quantità di petrolio a basso costo dalle rocce del sottosuolo), possono cambiare radicalmente lo scenario - anche competitivo - all’interno del quale si muovo le società energy.

Downstream
Fra le società di raffinazione, quelle che riescono ad ottenere i vantaggi di costo migliori sono quelle Usa. Lavorano principalmente il petrolio estratto in America e per far funzionare gli impianti utilizzano gas naturale che comprano a costi bassi (un altro vantaggio dello shale americano).

Midstream
E’ il segmento del settore energy dove si trovano i moat più interessanti. Gli utili di queste società sono legati a contratti di fornitura di servizio di lungo periodo e gli introiti sono di solito molto più alti dei costi che affrontano le aziende di logistica.

Servizi
Per le aziende di questo settore è vitale fornire un tipo di lavoro perfettamente allineato alle necessità dei clienti Ma un altro elemento importante è quelli di riuscire a fargli risparmiare soldi. Questo anche per fare in modo che per i cliente risulti più costoso affidarsi a un altro fornitore di servizi. Le società di questo segmento che riescono a soddisfare entrambi questi requisiti sono quelle che costruiscono il vantaggio competitivo più ampio rispetto ai concorrenti. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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