PREMIUM - Il Biotech ringrazia la frenata

Il rallentamento di agosto ha portato il rapporto fra prezzo e fair value dell’intero settore a livelli interessanti. Non tutte le società hanno un ampio vantaggio competitivo, ma molte ci stanno lavorando. 

Karen Andersen 07/10/2015 | 14:44
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Nonostante la corsa del Biotech sia durata anni, le recenti frenate dei mercati hanno creato delle opportunità di acquisto nel settore aumentando il vantaggio competitivo di diverse società. In media il rapporto fra prezzo e fair value delle aziende che copriamo con la nostra ricerca è di 0,87. Le valutazioni a fine settembre sono arrivate al livello più basso dal 2011. E’ vero che le barriere all’entrata nel settore da parte di nuovi concorrenti non sono molto alte, tuttavia le aziende già presenti sul mercato hanno pronti nuovi prodotti per sostituire quelli in scadenza di brevetto. Nel frattempo stanno migliorando la gestione, concentrandosi anche su segmenti terapeutici a più alto valore come il cancro e le malattie rare.

Consigli operativi
-Fra le aziende con l’Economic Moat più ampio, Roche e Novo Nordisk hanno gli asset intangibili più forti. Amgen e Biogen (presenti fra le Best Ideas di Morningstar), tuttavia, le seguono a ruota e hanno valutazioni più interessanti. Per quanto riguarda Amgen, il lancio di nuovi prodotti le permetterà di rafforzare il suo vantaggio competitivo nel settore dei generici, di aumentare la diversificazione e di migliorare la produttività. Nel caso di Biogen, il focus nella neurologia la rende una delle scommesse di lungo termine più interessanti del comparto.

-Biomarin e Vertex stanno decisamente migliorando dal punto di vista degli asset intangibili. Entrambe hanno un grande potenziale per quanto riguarda il trattamento delle malattie rare. La prima ha diversi prodotti interessanti in rampa di lancio e le nostre attese sui numeri del 2019 sono migliori di quelle del consensus degli altri analisti. La seconda è ben posizionata per dominare il profittevole segmento della fibrosi cistica.

-Fra le aziende con il vantaggio competitivo nullo, Alexion e Shire sono quelle più sottovalutate. Il mercato, infatti, si è accanito sulle aziende che sono state al centro di processi di fusione e acquisizione.

- Incyte, UCB e Lexicon non hanno alcun vantaggio competitivo, tuttavia la situazione da questo punto di vista sta migliorando. La prima sta per richiedere l’approvazione per un medicinale per la cura di una malattia rara e si sta allargando nel segmento dei trattamenti per il diabete. Le altre due si stanno muovendo, anche se in direzioni diverse, nel segmento immunologico. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Amgen Inc295,22 USD-0,70Rating
Biogen Inc130,65 USD-1,25Rating
Biomarin Pharmaceutical Inc56,22 USD-1,85Rating
Incyte Corp67,75 USD-2,12Rating
Lexicon Pharmaceuticals Inc0,67 USD-3,49
Novo Nordisk A/S ADR79,83 USD-1,51Rating
Roche Holding AG ADR41,32 USD-1,50Rating
UCB SA ADR93,96 USD-0,68
Vertex Pharmaceuticals Inc455,45 USD-1,00Rating

Info autore

Karen Andersen  Guest Author

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