I bond si preparano per l’effetto Fed

Le incertezze economiche e finanziarie a livello globale stanno portando gli investitori verso il reddito fisso. L’attenzione è sulle mosse di politica monetaria della Banca centrale Usa. Gli operatori raccomandano prudenza. 

Marco Caprotti 18/08/2015 | 11:49
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Gli investitori non si fidano a lasciare il porto sicuro delle obbligazioni. In un momento in cui sono emerse (e in alcuni casi riaffiorate) parecchie incertezze, l’indice Barclays Global Aggregate TR USD ha guadagnato lo 0,08% (fino al 17 agosto e calcolato in euro), portando a +5,83% la performance da inizio anno. L’elenco dei fattori con cui hanno dovuto fare i conti gli operatori va da una generale debolezza economica alla correzione della Borsa in Cina, passando dalla soluzione temporanea della crisi del debito greco e per la flessione dei mercati delle materie prime (che ha rinfocolato i timori di deflazione), l'andamento deludente dell'Employment Cost Index e dell’indice manifatturiero statunitense. Gli ultimi due, in particolare, hanno fatto nascere l’idea che la Federal Reserve possa rinviare l'innalzamento dei tassi d'interesse (per un approfondimento clicca qui).

Aspettando la Fed
A prescindere dalla tempistica che intenderà adottare la Banca centrale Usa, l’esigenza degli investitori è quella di capire cosa mettere in portafoglio. “Abbiamo esaminato la differenza esistente tra un’esposizione pura ai titoli sovrani (rischio da tassi d’interesse ma assenza del rischio di credito), un indice obbligazionario di titoli di alta qualità e un indice obbligazionario di titoli ad alto rendimento (con un minore rischio da tassi d’interesse ma un maggiore rischio di credito)”, spiega uno studio di WisdomTree Europe. “Abbiamo osservato i periodi in cui i Treasury decennali Usa sono saliti di 100bp o più e abbiamo rilevato due elementi. Primo: i bond di alta qualità e i titoli sovrani Usa sono stati penalizzati. Sia i Treasury decennali che il Barclays U.S. Aggregate Index hanno riportato rendimenti medi negativi durante i periodi di rialzo dei tassi. Secondo: il fixed income ad alto rendimento (high-yield) è andato meglio. Anche se il BofA Merrill Lynch High Yield Index ha registrato una performance diversa rispetto alle altre due opzioni obbligazionarie, l’indice è comunque riuscito a generare un rendimento medio positivo durante le fasi di rialzo dei tassi. In realtà, durante i periodi considerati, ha addirittura sovraperformato un indice costituito da titoli ad alto rendimento da dividendi in base alla media annuale”.

Vince sempre la prudenza
L’investimento in bond, nonostante le incertezze globali, richiede prudenza. “A nostro avviso, il ciclo del credito corporate è maturo”, spiega una nota di Mark Burgess responsabile degli investimenti nell’area Emea di Columbia Threadneedle Investments. “Pur prevedendo che le obbligazioni societarie genereranno extra-rendimenti positivi contenuti nei prossimi 12-24 mesi, molteplici pressioni negative stanno conquistando il centro della scena. La crescita degli utili negli Stati Uniti appare in difficoltà e ciò grava su alcuni importanti parametri creditizi. In ogni caso, nel settore del reddito fisso nel suo complesso continuiamo a preferire le obbligazioni societarie ai titoli di Stato.

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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