I tassi Usa spaventano le Borse

Europa e Wall Street negative dopo i dati sul lavoro americano che aumentano le probabilità di una stretta monetaria della Fed a breve. A Milano (-0,45%) va giù Unipol. Seduta nervosa per Telecom. Bene Mps e Bpm. 

Marco Caprotti 07/08/2015 | 17:42
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Seduta negativa per le Borse dei due lati dell’Atlantico, che non hanno preso bene il rapporto americano sul lavoro a luglio. Il mese scorso in Usa sono stati creati 215mila posti di lavoro e il tasso di disoccupazione è rimasto al 5,3%. I dati sono in linea con le stime e, di fatto, aggiungono poco al dibattito sulla tempistica con cui la Federal Reserve inizierà ad alzare i tassi di interesse per la prima volta dal 2006. Tra gli economisti inizia ad aumentare il numero di chi si aspetta una stretta già a settembre piuttosto che a dicembre. Il rapporto, infatti, è la dimostrazione di una lenta ma costante ripresa del mercato del lavoro anche se tra gli analisti, qualcuno fa notare che il tasso di partecipazione alla forza lavoro è rimasto al 62,6%, cioè ai livelli minimi dell'ottobre 1977. Il lato positivo è che la contrazione del dato, in atto dall'inizio degli anni 2000, sta rallentando, anche se un tale andamento potrebbe indicare un'assenza di slancio in un mercato del lavoro incapace di attrarre coloro che hanno rinunciato a cercare un impiego. Altri esperti sottolineano che, in generale, un rialzo dei tassi sarebbe positivo per l'azionario perché implicherebbe una crescita dell'economia, che migliorerebbe le prospettive dei profitti aziendali.

Anche Milano scende
A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -0,45%, tra le azioni migliori si è fatta notare Mps, grazie alla notizia che l'istituto toscano è tornato in utile nel secondo trimestre. Nella stessa direzione si è mossa anche Bpm all'indomani dei conti che si sono rivelati i migliori degli ultimi quattro anni. Bene anche Tenaris  dopo la flessione della vigilia. Male UnipolSai che questa mattina ha presentato la semestrale: il gruppo assicurativo ha visto un miglioramento dell'utile, ma anche un peggioramento della raccolta e degli indicatori tecnici. Seduta contrastata per Telecom che, nel secondo trimestre, ha visto gli oneri non ricorrenti pesare su conti.

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Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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