MIISI, il test promuove i gestori

Gli scenari disegnati per i primi sei mesi dell’anno si sono rivelati corretti sia per le azioni sia per i titoli governativi e il cambio euro/dollaro.

Sara Silano 01/07/2015 | 11:37
Facebook Twitter LinkedIn

I mercati non hanno smentito le previsioni dei gestori nel primo semestre del 2015. E’ quanto emerge dal Quality test realizzato da Morningstar sull’indice MIISI (Morningstar Italy investment sentiment index), che viene calcolato ogni mese sulla base di un sondaggio tra i gestori e gli strategist che operano in Italia. Agli intervistati viene chiesta una previsione a sei mesi sui principali mercati azionari, obbligazionari e valutari. In particolare, devono esprimere il loro livello di confidenza rispetto a tre scenari (in crescita, stabile e in discesa). Per ciascun segmento il valore massimo è 100 (certezza della crescita del mercato) e il valore minimo è 0 (certezza del ribasso). La base è 50, che indica una posizione neutrale o di stabilità.

Il test consiste nel confrontare le probabilità dei diversi scenari espresse dai money manager a dicembre 2014, sintetizzate nell’indice MIISI, con l’andamento dei mercati nei successivi sei mesi.

Nessun colpo di scena
Mentre nel precedente test non erano mancate le sorprese, i primi sei mesi si sono rivelati piuttosto scontati per le azioni e il rapporto di cambio tra euro e dollaro. Rispetto ai semestri precedenti, è migliorata la capacità previsionale anche sui mercati obbligazionari.

Tra le Borse monitorate, quella italiana ha dato le maggiori soddisfazioni, comportandosi meglio del resto d’Europa (+20,76% il Ftse Mib contro il +10,95% dell’Eurostoxx 50 al 30 giugno). La più deludente (in valuta locale) è stata Wall Street, anche se un investitore in euro ha avuto un ritorno superiore grazie alla forza del dollaro.

Sui mercati dei titoli governativi è comparso il segno meno nel primo semestre, in un contesto volatile, caratterizzato dal lancio del Quantitative easing da parte della Banca centrale europea, dalla crisi greca e dalle speculazioni sull’aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti. L’unica eccezione, in positivo, sono stati i paesi emergenti. Infine, la moneta comunitaria si è ulteriormente indebolita rispetto alla fine dell’anno scorso, scenario ampiamente previsto dai gestori.

MIISI Quality test - 1 semestre 2015 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures