Il mercato sottovaluta Joy Global

Il gruppo paga il calo dell’attività estrattiva delle compagnie minerarie, ma il titolo è scambiato a un tasso di sconto elevato rispetto al nostro fair value. 

Francesco Lavecchia 26/05/2015 | 09:57
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Le debolezze del settore minerario spingono gli analisti di Morningstar a tagliare le stime degli utili di Joy Global (JOY) per i prossimi due anni. Ma, alle attuali quotazioni di mercato, il titolo del gruppo americano è scambiato a sconto rispetto al nostro fair value che resta fermo a quota 58 dollari.

Il calo del prezzo delle materie prime ha ridotto l’attività estrattiva e quindi anche le commesse di Joy Global (uno dei leader mondiali nella fornitura di macchinari e servizi utili per le società dell’industria mineraria).

Questo ha avuto un forte impatto sui conti aziendali del primo trimestre, che hanno evidenziato una riduzione del fatturato del 14% (a cambi costanti) e una contrazione del margine operativo di oltre 300 punti base (in discesa a quota 7%), e ha costretto il management a rivedere al ribasso l’outlook per il 2015.

Contro Joy Global giocano anche dinamiche macro sfavorevoli, come la transizione della Cina verso un’economica maggiormente orientata verso i consumi interni. Ma, nonostante tutto, l’azienda ha i numeri giusti per registrare quest’anno un rendimento del capitale del 14%. Questo rappresenta uno dei punti più bassi nella storia recente di Joy Global, ma è comunque superiore al costo del capitale, a dimostrazione della sua posizione di vantaggio nei confronti dei competitor (Economic Moat).

In base alle stime di Morningstar, il 2015 dovrebbe concludersi con un calo dei ricavi del 10%, mentre nei successivi quattro anni il fatturato è visto in salita a un tasso medio del 6,5%. Tali stime, però, potrebbero rivelarsi troppo conservative se India e Cina dovessero continuare a crescere agli attuali ritmi. Alla fine del nostro periodo di previsione il margine operativo dovrebbe portarsi a quota 21,3% (dall’attuale 14,5%), per effetto dell’importante opera di taglio dei costi di gestione. Il management ha utilizzato parte del denaro risparmiato per finanziare il riacquisto di azioni proprie (un milione solo negli ultimi tre mesi) e questo rafforza la nostra convinzione che il titolo sia sottovalutato dal mercato. 

 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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