Morningstar, le azioni più seguite a febbraio

L'andamento dei prezzi del petrolio tiene i fari accesi sui titoli energetici. Il futuro di Mps e la possibilità di M&A portano a studiare le banche. Il mercato non smette di interessarsi a Fca. 

Marco Caprotti 10/03/2015 | 11:00
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L’andamento altalenante del prezzo del petrolio ha tenuto acceso l’interesse dei lettori di Morningstar.it sui titoli energetici.

Ai primi due posti della classifica mensile sulle schede più consultate ci sono Eni e Saipem (rating in revisione per entrambi). Nel caso Cane a sei zampe, inoltre, c’è da registrare la revisione al rialzo del giudizio da parte di alcuni analisti, alla luce dei risultati del quarto trimestre 2014, che hanno visto un miglioramento del debito. In un momento in cui il prezzo del petrolio è debole, secondo gli analisti, inoltre Eni ha forti fondamentali.  Per quanto riguarda la controllata Saipem c’è anche da tenere conto dell'annuncio della firma di un contratto in Kashagan che, secondo gli analisti, ha un valore attorno a 1,8 miliardi di dollari.

Apple paga e investe
Terza nella classifica delle equity più consultate si è piazzata Apple (rating: tre stelle). Una giuria texana ha condannato la casa di Cupertino a versare 532,9 milioni a Smartflash, società specializzata nel dare in licenza brevetti, per aver usato senza permesso, nel software iTunes, tre invenzioni brevettate. Il gruppo, intanto, ha annunciato un investimento da 1,7 miliardi in Europa per la realizzazione di due data center alimentati da energie rinnovabili.

Consolidamento per le banche?
E’ rimasta alta l’attenzione su Mps. La banca senese ha comunicato che, nel 2014, ha chiuso il bilancio con un rosso di esercizio per il gruppo di 5.343 milioni contro una perdita di 1.434,3 milioni nel 2013. Sul risultato hanno pesato rettifiche per circa 5,7 miliardi a seguito dell’asset quality review (i cosiddetti stress test) della Bce. L’istituto ha annunciato di aver alzato l'asticella dell'aumento di capitale che lancerà entro l'estate da 2,5 miliardi fino a un massimo di 3 miliardi.

Rocca Salimbeni, intanto, sarà costretta a pagare in azioni le cedole dei Monti Bond: in questo modo, lo Stato arriverà al 10% della banca che potrebbe poi essere diluito attorno al 5% post aumento di capitale. Sull’interesse per Mps, ha influito il ritrovato appeal speculativo di diversi istituti italiani(fra cui Intesa Sanpaolo e Unicredit, anche loro fra i più ricercati dai lettori di Morningstar), che potrebbero presto essere oggetto di consolidamento e fusioni.

Enel dà una mano
Enel (rating: due stelle) non perde la sua fama di stampella dei conti pubblici. Lo fa regolarmente con il pagamento dei dividendi allo stato (azionista di riferimento) e se ne è parlato il mese scorso quando è circolata la possibilità che il governo fosse pronto a mettere sul mercato una quota del 5-6% del capitale della società elettrica.

Cresce la quota di mercato di Fca
Anche Fca, non esce dalla classifica delle schede più consultate. Il gruppo ha comunicato che, nel mese di gennaio 2015, ha registrato un aumento delle immatricolazioni italiane dell'11,4% in confronto allo stesso mese di anno fa, facendo meglio del mercato, cresciuto in Italia del 10,91%. Il gruppo ha visto salire leggermente la quota di mercato, passata al 28,3% dal 28,2% di un anno fa. Buone notizie sono giunte dal Nord America, dove ci sono state vendite record grazie, in particolare, alla 500L.

Finmeccanica cede i trasporti
La cessione della divisione trasporti (arrivata nei giorni scorsi) ha tenuto i fari accesi su Finmeccanica per tutto il mese di febbraio. Il gruppo ha raggiunto l'accordo con la giapponese Hitachi per la vendita del business di AnsaldoBreda con l'esclusione di alcune attività e dell'intera partecipazione in Ansaldo Sts pari a circa il 40% del capitale. Gli accordi vincolanti prevedono la chiusura delle operazioni entro l'anno. A seguito delle cessioni il debito netto di Finmeccanica scenderà a fine anno di circa 600 milioni. La plusvalenza netta complessiva è di 250 milioni.

Niente acquisizioni per Generali
Ha fatto parlare di sé anche Generali (tre stelle). Mediobanca ha annunciato che, entro l’anno prossimo, il 3% del gruppo assicurativo in suo possesso sarà scambiato con asset bancari. L’amministratore delegato del Leone, Mario Greco, intanto, ha detto agli investitori che Generali completerà entro fine 2014, quindi con un anno di anticipo, il piano di turnaround presentato a gennaio 2013 e presenterà il nuovo progetto il 27 maggio. Non saranno previste acquisizioni, ha aggiunto, ma soltanto crescita organica.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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