PREMIUM - Ritorno al dividendo

In un momento in cui le valutazioni offrono scarse occasioni di acquisto, meglio guardare le cedole. Anche se i tassi salgono. 

Greggory Warren, CFA 24/09/2014 | 12:34
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Alte valutazioni dell’equity, tensioni geopolitiche e risultati macro che mostrano qualche incertezza non sono motivi sufficienti per allontanarsi dall’equity. In una situazione del genere conviene tornare a guardare i titoli delle società che pagano buoni dividendi. E’ vero che uno scenario di possibile rialzo dei tassi d’interesse (soprattutto americani) non depone a favore delle società con cedola alta. Ma nell’universo coperto da Morningstar ci sono alcuni titoli che, per le loro caratteristiche, promettono di dare soddisfazione, anche se la Federal Reserve dovesse decidere di rimettere le forbici nel cassetto e iniziare con le strette monetarie.

La caratteristica principale di queste azioni è quella di aver offerto in passato un rendimento più alto rispetto ad altre stock e di aver avuto valutazioni stabili anche nei momenti di debolezza dei mercati. Altri fattori presi in considerazione sono il tipo di business (che deve ispirare fiducia per quanto riguarda la possibilità di continuare a staccare cedole interessanti) e il profilo globale della società. Il secondo elemento, in particolare, le mette relativamente al sicuro dalle decisioni di politica monetaria e dagli avvenimenti macroeconomici di una singola area.

Philip Morris International

Ticker : PM

Dividend yield: 4,5%

Pro: E’ il maggior produttore di sigarette su quasi tutti i mercati mondiali. Fanno eccezione gli Stati Uniti e la Cina. Grazie alle dimensioni globali ha la possibilità di far crescere i suoi margini di guadagno agendo sulla leva dei prezzi nei diversi mercati.

Contro: Il consumo mondiale di sigarette dà segni di calo. L’introduzione di leggi per togliere segni distintivi dai pacchetti di sigarette potrebbe influire sui prezzi, soprattutto per quanto riguarda le marche più costose. Il gruppo non è stato ancora in grado di offrire ai consumatori valide alternative ai prodotti a base di tabacco. Attenzione ai rischi di cambio.

McDonald’s

Ticker: MCD

Dividend yield: 3,5%

Pro: il bilancio è facilmente comprensibile, visto che il gruppo non si è lasciato sedurre dalle sirene dell’ingegneria finanziaria, i flussi di cassa restano forti e i costi sono controllati grazie alle dimensioni globali. Da tutto questo arriva un rendimento da dividendo che è ben sopra la media.

Contro: il gruppo ha di fronte a sé mesi difficili per ricostruirsi la reputazione in Cina dopo un problema alimentare. Il management sembra anche avere problemi nel rilanciare l’attività negli Stati Uniti. Il mercato dei fast food si sta frammentando ancora di più e McDonald’s potrebbe avere dei problemi nel mantenere il vantaggio competitivo. Dovrà lavorare di più sulla qualità.

Unilever

Ticker: UL

Dividend yield: 3,5%

Pro: la crescente esposizione sui mercati emergenti suggerisce che il gruppo può veder crescere i volumi di vendita per anni o, meglio, per decenni. Acquisizioni e cessioni hanno permesso al gruppo di equilibrare l’attività e di spostarla più verso i prodotti per la cura della persona (fra i più profittevoli). Questa strategia ha portato a una crescita bilanciata, un aumento dei prezzi e un rafforzamento della profittabilità nonostante il difficile momento della congiuntura mondiale.

Contro: La società sta ancora pagando gli effetti di una eccessiva decentralizzazione delle operazioni effettuata in passato. Questo rallenta gli sforzi di rendere la struttura efficiente su scala globale. I risultati di bilancio dipendono molto dalla volatilità dei cambi valutari e dei mercati emergenti.

General Electric

Ticker: GE

Dividend yield: 3,4%

Pro: le attività energetiche, dei trasporti e infrastrutture sono i pilastri dell’economia mondiale. Le sue capacità manifatturiere sono al top, mentre i servizi a valore aggiunto hanno creato una clientela leale e profitti che sembrano resistere a qualsiasi recessione. Da metà 2010 ha costantemente aumentato il dividendo.

Contro: il ramo d’azienda che si occupa di finanza è eccessivamente esposto alle bizze del ciclo economico. Eventuali acquisizioni rischiano di essere troppo costose e di creare problemi di integrazione.

Procter&Gamble

Ticker: PG

Dividend yield: 3%

Pro: 58 anni consecutivi di crescita dei dividendi non sono frutto del caso. P&G è il leder mondiale nei prodotti per famiglie. Le recenti ristrutturazioni hanno liberato capitale che è stato investito in azienda. Il management vuole tagliare alcuni marchi per concentrarsi sui 70-80 considerati core.

Contro: il gruppo non ha ancora trovato un equilibrio fra crescita dei volumi e aumento dei prezzi. Il gruppo vuole riconquistare qualche quota di mercato, ma non è intenzionata a investire molto per farlo. Le dimensioni globali possono portare a qualche rischio per quanto riguarda le valute. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Greggory Warren, CFA  Greggory Warren è financial services sector strategist di Morningstar.

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