Mifid II, Assogestioni risponde all’Esma

Durante il periodo di consultazioni, l’authority europea ha ricevuto 344 risposte al documento inviato. Ecco le principali osservazioni dell’associazione italiana.

Valerio Baselli 13/08/2014 | 15:04
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Lo scorso primo agosto si sono ufficialmente chiuse le pubbliche consultazioni avviate dall’Esma (European securities and markets authority) relative alla nuova versione della Mifid (Markets in financial instruments directive). L’authority europea ha ricevuto ben 344 risposte al proprio documento di consultazione. Tra le entità italiane che hanno partecipato alla discussione, spicca in particolare il documento di Assogestioni, l’associazione italiana dei gestori del risparmio che rappresenta la maggior parte delle Sgr italiane e straniere operanti nel nostro paese.

Tra i vari punti toccati, sono state approfondite soprattutto la governance dei prodotti, la ricerca finanziaria e le condizioni per poter chiedere incentivi.

Tutti devono essere responsabili
In tema governance dei prodotti, Assogestioni chiede di chiarire che la fornitura di informazioni da parte del distributore alla società prodotto non debba tradursi in una “traslazione” di responsabilità: le società prodotto non possono assumersi la responsabilità di controllare le azioni dei distributori nei confronti del cliente.

Ricerca finanziaria, serve più chiarezza
Secondo l’Associazione, poi, non è condivisibile l’approccio in tema di ricerca finanziaria adottato dall’Esma. Secondo quest’ultima, infatti, l’attività di ricerca che coinvolge soggetti terzi, i quali impiegano risorse consistenti, “non rappresenta un beneficio non monetario minore”, essendo la ricerca un’attività che influenza poi la gestione e quindi gli interessi degli investitori.

Assogestioni, pur consapevole che la Mifid II rende, rispetto al quadro normativo vigente, più stringente la percezione di benefici non monetari, ritiene che l’approccio adottato in tema di ricerca sia troppo restrittivo e possa produrre un impatto negativo sull’industria nonché sugli investitori finali.Tale approccio può, infatti, creare una discrepanza di condizioni tra attori Ue e non-Ue, favorire i gestori di maggiori dimensioni, in grado di realizzare ricerca interna e determinare anche un aumento dei costi, nonché una sua diminuzione in termini di volumi e ampiezza.

Ciò si verifica quando la ricerca è caratterizzata dal requisito della novità (assicurando valore aggiunto al servizio prestato dal gestore) e rappresenta un’elaborazione originale, tale da non consistere solamente nella mera ripetizione o riformulazione di dati esistenti. Si tratterebbe, in sostanza, dei requisiti già individuati dalla Consob nel 2009. 

Ok a più incentivi, ma solo in alcuni casi
Altro punto essenziale della risposta fornita all’Esma riguarda l’individuazione delle situazioni in cui una Sgr può percepire ulteriori incentivi (commissioni) da parte della clientela, di fronte a un “innalzamento della qualità del servizio”. Sul punto, l’Associazione richiede di riformulare i criteri positivi che soddisfino il requisito dell’incremento della qualità individuati nel consultation paper.

In tal senso, Assogestioni sottolinea come il pagamento di incentivi da parte di un’impresa d’investimento dovrebbe considerarsi volta ad aumentare la qualità del servizio fornito al cliente quando ricorra almeno una delle seguenti condizioni: consente al cliente di avere accesso a un più ampio range di prodotti; l’impresa d’investimento abbina al proprio servizio quello di consulenza in materia di investimenti; la società si impegna nei confronti del cliente ad ampie forme di assistenza, specie in fase di post vendita. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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