Il Pil Usa è indigesto per le Borse

Wall Street negativa. La crescita oltre le attese dell’economia americana fa salire i timori di un innalzamento dei tassi di interesse da parte della Fed. Le sanzioni dell’Ue alla Russia frenano Eurolandia. Milano ha chiuso a -0,94%.

Francesco Lavecchia 30/07/2014 | 17:51
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La Fed spaventa Wall Street. Dopo un’apertura in rialzo in scia alla lettura preliminare del Pil americano del secondo trimestre, i listini newyorkesi hanno virato in negativo. L’economia statunitense ha fatto segnare un miglioramento del 4%, superiore alle aspettative degli analisti che avevano stimato un +3%, mostrando come il rallentamento registrato nei primi tre mesi dell’anno sia da attribuire alle avverse condizioni climatiche nei mesi invernali. Questo, però, potrebbe ritorcersi contro il mercato nella misura in cui la Federal Reserve decidesse di alzare i tassi di interesse in anticipo rispetto alle previsioni.

Attesa per la Fed
Il Presidente della Banca centrale americana Janet Yellen annuncerà in serata un nuovo taglio al piano di acquisto di titoli di Stato (da 35 a 25 miliardi di dollari), mentre non sono attesi interventi sul costo del denaro. Limitato, fino a questo punto, sembra essere l’impatto dei conti societari. Twitter, che ha riportato ieri i dati del secondo trimestre, ha visto crescere il fatturato del 125% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il titolo ha registrato un balzo del 20% trainando l’indice Nasdaq sopra la parità.

Madrid maglia rosa in Europa
Le Borse del Vecchio continente hanno chiuso in rosso. L’unica a fare eccezione è stata Madrid, che ha guadagnato lo 0,46% sulla scia della crescita dell’economia spagnola superiore alle attese nel secondo trimestre (+0,6%). A pesare sull’umore degli operatori è stata la decisione dell’Ue di schierarsi al fianco degli Usa nell’inasprimento delle sanzioni economiche ai danni della Russia. I provvedimenti riguardano in particolar modo il settore bancario, con gli istituti di credito che non potranno vendere azioni e obbligazioni in Europa, e quello energetico. Inoltre scatta l’embargo sul commercio di armi. Contrastato il segno delle trimestrali di giornata: positive quelle di Barclays e Peugeot, male invece Total.

Deludono Mediaset e Fiat
A Piazza Affari il Ftse Mib ha terminato a -0,94% nonostante la buona intonazione del comparto bancario. A pesare sulle contrattazioni sono stati, invece, i negativi dati societari. Male Mediaset, il cui utile nell’ultimo trimestre si è praticamente dimezzato rispetto ad un anno fa. In difficoltà anche Fiat  ed Eni, che ha deciso di ridurre la produzione in Nigeria dopo il sabotaggio di un oleodotto. In calo lo spread, che viaggia attorno a quota 151 punti base. L’euro è scambiato a 1,337 contro il dollaro Usa.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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