Anheuser-Bush Inbev e SabMiller, nozze felici?

Gli analisti di Morningstar hanno analizzato i vantaggi e le criticità del possibile matrimonio tra i due big della birra. 

Marco Caprotti 03/07/2014 | 10:54
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Anheuser-Bush Inbev (Abi) e SabMiller presto sposi? E sarà un matrimonio felice? Gli analisti di Morningstar hanno qualche dubbio. Di queste nozze sui mercati se ne parla da mesi: per le dimensioni delle società coinvolte (sono leader mondiali nel segmento bevande alcoliche) e per le cifre coinvolte (circa 1 miliardo di dollari di risparmi da sinergie, secondo le analisi di Morningstar).

Sulla carta il matrimonio conviene più ad Abi che, con le nozze, avrebbe accesso al promettente mercato africano nel quale la concorrente è già presente in un momento in cui registra qualche difficoltà in alcuni paesi. SabMiller, invece, secondo quanto detto dal suo amministratore delegato Alan Clark in diverse interviste sul tema, dovrebbe cedere le attività Usa per venire incontro ai desiderata dell’autorità americana per la concorrenza. “Sicuramente un’unione farebbe bene a entrambi i gruppi, soprattutto dal punto di vista del risparmio dei costi. Ma questo, da solo, non basta per affermare che sia un matrimonio da consumare”, spiega uno studio firmato dal Morningstar Equity Research Team. Il ragionamento degli analisti parte da due punti di vista diversi: quello delle società coinvolte e quello degli investitori.

Una questione di vantaggio
Dal punto di vista finanziario, Abi ha le munizioni adatte per portare avanti un’acquisizione. Alla fine del 2013 la società aveva in cassa 10 miliardi di dollari in contanti . La situazione debitoria, intanto, sta migliorando grazie all’entrata a regime di acquisti precedenti come quelli di Oriental e di Modelo. Con i tassi di interesse americani ai minimi, inoltre, non sarebbe difficile ottenere un finanziamento a prezzi bassi. Sulla carta l’unione darebbe una grande forza alla new company (che alcuni analisti hanno già battezzato MegaBrew): Abi ha il 20% del mercato mondiale degli alcolici mentre Sab ne detiene il 14%. Il tutto in un segmento molto frammentato. Il risultato è un vantaggio competitivo (Economic moat secondo la definizione di Morningstar) per entrambe le aziende ampio. “Ma la somma di due moat non ha come risultato un vantaggio più grande”, continua il report. “Nel caso delle due aziende, a fare la differenza sono i prodotti e i loro costi. Abi possiede marchi di alto livello, mentre Sab si rivolge a consumatori di fascia più bassa. Questo può creare problemi in alcune zone”.

L’esempio fatto dagli analisti è quello dell’America latina dove Sab è leader anche grazie ai prezzi bassi che pratica. “La new company, per fare profitti in quell’area dovrebbe vendere a prezzi più alti”, dice lo studio. “Ma è più facile che i clienti cambino marca di birra piuttosto che spendere di più”. Il matrimonio, in questo senso, rischierebbe di trasformarsi in un regalo per Heineken, l’altro colosso che opera nella zona Latam. “Se l’operazione andasse in porto, Mega Brew non dovrebbe toccare i listini dei prezzi dei prodotti Abi per almeno otto anni prima di farli diventare convenienti per i sudamericani”, continua il report. “Una scelta che peserebbe sui conti della nuova società”.

Problemi per gli azionisti
C’è poi la questione degli investitori. “Per convincere gli azionisti di Sab ad accettare la proposta di Abi, secondo i nostri calcoli ci vorrebbe un premio di almeno il 14% rispetto alle quotazioni attuali”, spiega lo studio. “Considerando che la azioni sono cresciute molto da quando sono circolate le prime voci di una fusione, l’operazione rischierebbe di distruggere valore invece di crearne. Il management di Abi è sempre stato molto prudente quando si è trattato di spendere per un’acquisizione”.

Ci sono, infine, anche altri aspetti da considerare. Ad esempio le tasse che dovrebbe pagare Altria vendendo il 27% di Sab che, peraltro, fornisce una certa diversificazione al gruppo alimentare americano. Oppure il fatto che i due fidanzati si occupano anche di imbottigliamento per Pepsi (Abi) e Coca Cola. “Un ostacolo sicuramente superabile, ma che rappresenta comunque un problema in più”, dice il report. 

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Anheuser-Busch InBev SA/NV56,12 EUR0,11Rating
Heineken Holding NV76,60 EUR-0,58

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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