Seduta debole per i listini asiatici. L'indice Msci della regione ha chiuso piatto, dopo che i guadagni realizzati in questi giorni lo avevo riportato vicino ai massimi da maggio scorso. Tokyo ha ceduto lo 0,67% e ancora una volta a movimentare le contrattazioni è stato l’andamento dello yen. La moneta giapponese ha recuperato terreno nei confronti del dollaro e questo ha penalizzato i titoli delle società maggiormente orientate al traffico commerciale con gli Usa. Ha prevalso il segno negativo anche sulle
Borse cinesi con Shanghai che ha perso lo 0,14% e Hong Kong che ha chiuso piatta. Proseguono gli interventi governativi volti a riformare l'economia del Dragone e l'annuncio dell'ultimo provvedimento relativo ai limiti sulle transazioni finanziare interbancarie ha fatto scattare le vendite sui titoli del settore. Giornata movimentata anche sul fronte delle materie prime: la risalita delle quotazioni dell'oro fa da traino ai titoli del settore minerario, mentre il calo del prezzo del petrolio frena gli energetici.
Sospeso il titolo Banca Mps
Avvio contratto per le principali Borse del Vecchio continente. Nel pomeriggio sono attesi gli ultimi dati sul comparto immobiliare negli Usa e quelli relativi alla fiducia dei consumatori americani, ma questo non dovrebbe modificare le aspettative degli operatori che ormai si aspettano che il tapering della Federal Reserve non si concretizzi prima di marzo. A Milano, il Ftse Mib ha aperto piatto a +0,03%. In mattinata parte il Cda che dovrà decidere sul maxi aumento di capitale di Banca Mps e il titolo entra subito in asta di volatilità per eccesso di ribasso. Prevalgono le prese di profitto sul comparto del lusso dopo i forti guadagni realizzati nei giorni scorsi. Ancora tonici gli industriali Buzzi Unicem e Pirelli.
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