Seduta contrastata per i principali listini asiatici. A Tokyo, l’indice Nikkei ha chiuso a +0,79% grazie alla spinta prodotta dal deprezzamento dello yen. L’indebolimento della moneta giapponese nei confronti del dollaro Usa migliora le attese per gli utili delle società maggiormente orientate all’export negli Stati Uniti e questo si traduce in una prevalenza degli ordini di acquisto. Giornata negativa, invece, per le Borse cinesi, per le quali quella odierna è stata un’altra seduta di attesa prima del direttivo del Partito Comunista. Lo Shanghai Composite ha ceduto lo 0,82%, mentre Hong Kong ha segnato -0,01%.
Gli analisti promuovono Pirelli
Avvio in rialzo per i listini di Eurolandia in scia alla buona chiusura di Tokyo. In una giornata povera di indicazioni macro, fatta accezione per il dato sulle vendite al dettaglio nell’area euro, l’attenzione degli operatori è ancora concentrata sul meeting della Banca centrale europea prevista per domani, nel quale il Presidente Mario Draghi potrebbe annunciare una nuova sforbiciata ai tassi d’interesse. A Milano il Ftse Mib apre a +0,85% grazie al balzo di Pirelli, il cui piano industriale è stato promosso dagli analisti, e dalle partenze sprint di Telecom Italia e Unicredit. In difficoltà Banca Mps.
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