Gestore dell’anno per le azioni internazionali

Ecco i candidati a questo importante riconoscimento che Morningstar assegna a livello europeo

Christopher J. Traulsen, CFA 14/02/2013 | 11:08
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I finalisti per la quarta edizione del “Premio gestore europeo dell’anno” di Morningstar sono pronti. I nostri analisti in Europa si sono riuniti per identificare questi gestori, giudicati tra i migliori nel lavoro che fanno. I candidati al premio devono aver registrato performance molto buone nel 2012 e, aspetto ancora più importante, su orizzonti di tempo più lunghi. Sono stati considerati solo i gestori di fondi che hanno una “medaglia Morningstar”, ovvero un Analyst Rating positivo pari a Gold, Silver o Bronze. Quest’ultimo giudizio si basa su di una metodologia di ricerca fondata su cinque pilastri. Per valutare un fondo di investimento, infatti, oltre alla performance, riteniamo importante valutare la qualità del management, la competitività della strategia, i punti di forza e debolezza delle società di gestione del risparmio e i costi. 

Per le precedenti tre edizioni, abbiamo assegnato solo due riconoscimenti a livello europeo: “Premio gestore azionario europeo dell’anno” e “Premio gestore azionario internazionale dell’anno”. In questa edizione, abbiamo introdotto anche un terzo riconoscimento: “Premio gestore obbligazionario euro dell’anno”. I vincitori verranno annuciati a Vienna nel corso della Morningstar Investment Conference, Europe il 14 marzo 2013.

I gestori finalisti per la categoria delle azioni internazionali sono i seguenti:


Gestore: Kristian Falnes & Team
Nominato per il suo lavoro per: SKAGEN Global

Kristian Falnes è responsabile per questo fondo dal 2010, ma non è un nuovo arrivato. Infatti, tra il 1997 e il 2010, ha guidato con successo un altro fondo azionario globale, con un focus sulla norvegia, SKAGEN Vekst. Inoltre, il gestore utilizza lo stesso processo che ha contribuito a formare la reputazione di SKAGEN come una saggia società di investimento. Falnes è coadiuvato dai co-gestori Torkell Eide e Sören Christensen. Come per altri fondi SKAGEN, Falnes ricerca società che ritiene sottovalutate tipicamente perché non di moda o poco considerate dagli analisti. Una valutazione conveniente però non è l’unico aspetto; il gestore ricerca anche l’esistenza di fattori in grado di far riapprezzare i titoli considerati. Questi fattori possono evolvere nel tempo, come è stato il caso per Samsung, un’azione detenuta in portafoglio per quasi 10 anni, periodo in cui la società è cambiata da produttore low-cost a fornitore leader in numerosi segmenti del mercato dell’elettronica.

Falnes e il team hanno mostrato la volontà di ricercare opportunità in ogni dove e l’area dei mercati emergenti si è rivelata un terreno fertile per le loro idee di investimento. Infatti, l’esposizione del fondo agli emergenti è tipicamente superiore alla media di categoria. Ciò detto, anche sui mercati sviluppati dedicano molta attenzione e, infatti, lo stock picking in quest’area è stata tra i fattori di maggior successo del fondo. La volontà del team di essere paziente anche con società non di moda e gli investimenti sui mercati emergenti possono produrre maggiori rischi, ma gli investitori che condividono questo stile di investimento e grado di rischio sono compensati. Sotto la gestione di Falnes, il fondo ha sovraperformato la media di categoria del 3% l’anno, realizzando anche un piazzamento nel miglior quintile nel 2012. Sui 10 anni, sebbene i gestori fossero altri il processo era lo stesso, ha sovraperformato di 10% l’anno.


Gestore: Rajiv Jain
Nominato per il suo lavoro per: Vontobel Emerging Markets Equity (Morningstar Analyst Rating: Silver) e Vontobel Global Value (Morningstar Analyst Rating: Bronze)

Rajiv Jain ha fornito un esempio di stabilità nella gestione dei fondi di cui è responsabile. Ha gestito Vontobel Global Value Equity dalla sua costituzione nel 2005 (a partire dal 2008, è stato poi affiancato dal co-gestore Matthew Benkendorf) ed è responsabile per Vontobel Emerging Market Equity sin dal 1997. Nel corso della sua carriera, ha applicato un processo rigoroso e ripetibile, guidato dalla ricerca bottom-up, mostrando di aver il giusto temperamento per distinguersi dalla massa qualora necessario. Jain ricerca società di qualità caratterizzate da una crescita stabile, con una contabilità molto chiara, un business facile da comprendere e una buona corporate governance. Il risultato è un portafoglio composto da 45-60 nomi con una preferenza per la qualità che ha aiutato il fondo a limitare gli effetti del ciclo economico durante le fasi di risk-on, risk-off del mercato.

Questo processo, ben eseguito, ha aiutato entrambi i fondi nella tenuta nelle fasi più difficili. Ad esempio, nel 2008, Global Value Equity ha perso circa 7% meno della media di categoria, mentre l’Emerging Markets Equity circa il 10% meno della media. La strategia può restare dietro nel corso delle fasi più speculative o durante un rally prolungato, come è stato ad esempio il caso nel 2009. Tuttavia, sul lungo termine, gli investitori sono stati ampiamente compensate. Global Value Equity ha fatto meglio della media di 4,45% sotto la guida di Jain, mentre l’Emerging Markets Equity ha sovraperformato la media di 3,82%. Continuiamo a essere convinti delle capacità di Jain e della sua abilità di realizzare extra-rendimenti, limitando le perdite, aspetti che rendono questi fondi una facile scelta per gli investitori con un orizzonte di almeno un ciclo di mercato.


Gestore: Charles Macquaker, Roy Leckie & Team
Nominato per il suo lavoro per: BNY Mellon Long-Term Global Equity (Morningstar Analyst Rating: Silver)

Charles Macquaker e Roy Leckie sono formalmente responsabili del team di Walter Scott, che ha sede a Edimburgo, ma questo è davvero un team collegiale per il quale le singole idee di investimento necessitano una discussione e approvazione da parte di tutti i membri prima di poter entrare a far parte dei portafogli. Il team è composto di 21 membri, divisi per aree geografiche: America, Europa e Australasia. Il team ricerca società caratterizzate da una robusta crescita, piuttosto che da una minor qualità e anzianità nel business. A questo fine, l’enfasi viene posta su società poco indebitate, che adottano processi ripetibili nel tempo. Il risultato è un portafoglio che comprende società come Microsoft o Colgate-Palmolive, in grado di distinguere questo fondo da altri della categoria Morningstar Azionari Internazionali Large-Cap Growth.

Per una strategia con una preferenza alla crescita, questo fondo è stato ammirevole nel proteggere anche il capitale dei sottoscrittori nelle fasi di contrazione, perdendo solo l’8% nel 2008 contro una media del 25% all’interno del gruppo di riferimento. L’altra faccia della medaglia è che nelle fasi toro del mercato può restar dietro, ma ciò non toglie che sul lungo termine ha fatto certamente meglio di un indice come l’Msci World. Come per il caso di Jain, riteniamo che anche questo fondo, caratterizzato da minor volatilità dei rendimenti, sia adatto a rappresentare una porzione centrale dell’esposizione alle azioni internazionali.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Christopher J. Traulsen, CFA  Christopher J. Traulsen, CFA, is a senior analyst with Morningstar.com. He would like to hear from you, but cannot give financial advice.

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