Segnali di maturità per gli Strategic beta

Nel 2018, il patrimonio globale è aumentato di un magro 0,5%. In Europa, c’è stata una contrazione, anche se i flussi netti sono stati positivi.

Sara Silano 25/03/2019 | 10:14
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Per gli Etf strategic beta, il 2018 ha segnato una battuta di arresto nei ritmi di crescita a livello globale. I fondi indicizzati che utilizzano benchmark differenti da quelli tradizionali a capitalizzazione hanno avuto oltre un decennio di espansione in termini di flussi, nuovi prodotti ed emittenti, maggiore rispetto al mercato degli Exchange traded product (Etp) nel suo complesso. Ma l’anno scorso hanno decelerato e il patrimonio in gestione è salito di un magro 0,5%, con grandi differenze da regione a regione.

A dirlo è il quinto report annuale di Morningstar sul settore, curato da Ben Johnson, responsabile della ricerca globale sugli Etf, che si intitola A global guide to strategic beta exchange traded product.

Grandi differenze tra le aree geografiche
Nel mondo, gli strategic beta hanno raccolto circa 87 miliardi di dollari netti nel 2018, portando le masse totali a 797 miliardi, per un numero complessivo di prodotti pari a 1.493 al 31 dicembre (+9,7% rispetto a fine 2017). L’incremento degli asset è stato più significativo in Asia, mentre in Europa c’è stata una contrazione del 4,8%. Negli Stati Uniti, la variazione è stata leggermente positiva (+0,6%).

Nel Vecchio continente, il tasso di crescita organico (indicatore dei flussi rispetto al patrimonio iniziale) è stato positivo, grazie soprattutto alla raccolta netta, che è stata pari a 5 miliardi di dollari. Gli Strategic beta orientati ai dividendi continuano a rappresentare la fetta più grossa del mercato (39%), ma quelli a bassa volatilità hanno guadagnato terreno nel 2018, beneficiando delle turbolenze dei listini.

Mercato affollato
L’industria dà segnali di maturità. Tra questi il numero di lanci, che l’anno scorso è stato di oltre un quarto inferiore al 2017. “Molti nuovi prodotti utilizzano strategie azionarie multifattoriali”, si legge nel report di Morningstar. “Il trend indica un certo affollamento nel segmento degli strumenti che considerano un solo fattore (ad esempio i dividendi). Prevediamo che lo sviluppo di strategie multifattoriali possa continuare perché permette agli emittenti di differenziarsi in termini di combinazioni di fattori e aree geografiche”.

Crescita del patrimonio in gestione degli Etf Strategic beta in Europa

Crescita del patrimonio degli ETF Strategic Beta in Europa

I protagonisti in Europa
In Europa, tra gli emittenti, iShares (BlackRock) continua ad avere una posizione dominante con il 45% della quota di mercato (era il 44% nel 2017). Al secondo posto troviamo SPDR (State Street global advisors); al terzo UBS. “Dal momento che l’industria ha raggiunto la maturità, le opportunità per i nuovi provider sono drasticamente scese. Solo JP Morgan e Nordea sono entrati sul mercato nel 2018”, si legge nel report Morningstar.

I più grandi emittenti di Etf strategic beta

I più grandi emittenti di Strategic beta in Europa

 

Giù le commissioni per gli Etf obbligazionari
Dal punto di vista commissionale, c’è stata una riduzione delle fee dei prodotti obbligazionari, a causa di un aumento della competizione, mentre quelli azionari sono rimasti ai livelli dell’anno scorso. In ogni caso, i costi sono superiori a quelli degli Etf tradizionali.

Costi degli Etf a confronto

Costi degli ETF Strategic Beta in Europa

Leggi il report completo dal titolo A global guide to Strategic beta Exchange traded product.

https://www.morningstar.com/lp/global-guide-to-strategic-beta?cid=CON_RES0072

 

 

 

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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