AB InBev-SABMiller, matrimonio all’inglese

La fusione tra i due colossi della birra è finalmente realtà. L’accordo è stato raggiunto sulla base di un prezzo pari a 44 sterline che premia gli azionisti del gruppo britannico, mentre AB InBev dovrà lavorare sui costi.  

Francesco Lavecchia 15/10/2015 | 12:08
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Alla fine AB InBev (ABI) è riuscita a strappare il sì di SABMiller. La fusione tra i due colossi mondiali della birra è praticamente cosa fatta (manca la ratifica da parte degli azionisti), ma i vantaggi sono quasi tutti per il gruppo britannico.

L’accordo è stato raggiunto su un prezzo pari a 44 sterline per azione. “Tale valutazione è più alta dell’8% rispetto al fair value stimato per il titolo SAB Miller e riconosce agli azionisti della società un premio di circa il 50% rispetto alla chiusura del 14 settembre scorso, quando sono iniziate le prime speculazioni sull’operazione”, dice Philip Gorham analista azionario di Morningstar.

“Sebbene il prezzo sia ragionevole, AB InBev dovrà realizzare un risparmio annuo di almeno due miliardi di dollari perché questa fusione crei valore per i suoi azionisti. Il management della multinazionale belga ha un track record molto alto in tema di razionalizzazione di costi e crediamo che questo obiettivo sia raggiungibile”.

I vantaggi per AB InBev
L’acquisizione di SABMiller avrà un impatto limitato sulla redditività del capitale di ABI nel breve periodo (l’indice ROI dovrebbe guadagnare un solo punto percentuale salendo al 14% entro la fine del 2019), mentre i risultati più evidenti riguarderanno le vendite in Africa e il taglio dei costi in America latina e in Europa dell’est. Il maercato africano è destinato a rappresentare il 12% del giro d’affari del nuovo gruppo ed è prevista una crescita a un tasso medio di circa il 5% nei prossimi cinque anni.

L’integrazione della produzione negli stabilimenti in sud America e in quelli dei paesi emergenti del Vecchio continente promette di aumentare le economie di scala e di migliorare il margine operativo di ABI. Gli analisti hanno lasciato invariato il fair value di SAB Miller e AB Inbev (rispettivamente a 112 euro e 39 sterline) fino a quando l’accordo non verrà ratificato dagli azionisti.

 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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