Asia, la Cina fa nuove promesse

Il Paese del Drago, dicono gli analisti, ha eccezionali prospettive di crescita. L'India invece, zoppica. Gli investitori prendono tempo. 

Marco Caprotti 04/12/2012 | 16:27
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Grandi speranze per la ripresa della Cina e qualche dubbio nei confronti dell’India. Incastrati fra questi due elementi che condizionano la regione asiatica, gli operatori hanno preferito restare alla finestra. L’indice Msci della zona (Giappone escluso) nell’ultimo mese (fino al 3 dicembre e calcolato in euro) ha perso lo 0,4%. La performance da inizio anno, tuttavia, è positiva per il 17,4%

La Cina si prepara a correre di nuovo
L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha confermato il rating sul debito sovrano della Cina a AA-/A-1+ e sulla più ampia regione definita Greater China a cnAAA/cnA-1+. Secondo l’agenzia di rating il paese ha eccezionali prospettive di crescita grazie al solido posizionamento degli asset nei paesi esteri e al modesto indebitamento governativo: fattori chiave per la credibilità del nuovo governo cinese. Questi punti di forza controbilanciano le debolezze che S&P individua nel basso reddito nazionale medio, nella “ristrettezza dei flussi informativi” (cioè una libertà ancora limitata) e nella “dipendenza del Governo dagli strumenti amministrativi per governare l’economia” (in altre parole, l’eccesso di burocrazia).

Per quanto riguarda i numeri, l’attività manifatturiera ha oltrepassato a novembre, per la prima volta in 13 mesi, la soglia che divide un’economia in recessione da una in espansione. L’indice Pmi dei direttori degli acquisti, elaborato dalla banca Hsbc, si è attestato a quota 50,5 punti, ovvero 0,1 punti in più rispetto alla lettura provvisoria pubblicata il 22 novembre (50 è il livello che separa recessione da espansione).

Qualche ombra sull’India
In India la crescita economica è rallentata a +5,3% nel corso del trimestre luglio-settembre, a causa soprattutto di un minore contributo del settore manifatturiero e dell’incertezza relativa all’economia globale. Il dato del Pil è leggermente più alto rispetto al +5,2% atteso dagli analisti e si confronta con il +5,5% registrato nel secondo trimestre. Su base tendenziale la seconda economia dell’Asia (la terza se si considera anche il Giappone) ha registrato un miglioramento del 6,7%.

La crescita dell'attività manifatturiera, intanto, a novembre ha toccato il livello più alto da cinque mesi grazie all’incremento dei nuovi ordini. L’indice Pmi dei direttori degli acquisti misurato da Hsbc si è attestato a quota 53,7 punti a novembre, in crescita dai 52,9 punti di ottobre. La soglia dei 50 punti divide un'economia in recessione da una in espansione.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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