Virata azionaria

I fondi specializzati sull’Eurozona tornano a piacere agli investitori. Il record di flussi nel trimestre spetta, però, agli obbligazionari.

Sara Silano 25/10/2012 | 16:54
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A settembre i fondi azionari hanno registrato flussi per quasi 2 miliardi. Non accadeva da febbraio 2012. Il dato segna la fine di un lungo periodo asincrono tra il comportamento degli investitori europei e le performance delle Borse. È quanto emerge dall’ultimo Morningstar asset flow report e conferma il ritorno dell’appetito per il rischio in corrispondenza con l’allontanarsi dello spettro di un crac dell’area Euro.

Nei mesi scorsi, l’interesse per i titoli più volatili si era manifestato soprattutto sul mercato obbligazionario. A settembre, il ritorno alle azioni non ha comunque scalfito il primato del reddito fisso, che ha raccolto 15,9 miliardi. Nel terzo trimestre, i flussi complessivi verso i fondi obbligazionari sono stati pari a 53,24 miliardi, un record assoluto da quando Morningstar effettua la rilevazione (2007).

In totale, i fondi a lungo termine hanno raccolto 20,87 miliardi (54,14 nell’intero trimestre), mentre i monetari hanno registrato riscatti netti per 18,3 miliardi, a causa dei rendimenti prossimi allo zero, se non negativi.

Aria nuova in Europa
Il principale segnale di svolta è rappresentato dai flussi entrati nei fondi azionari euro nell’ultimo trimestre (506 milioni), il primo positivo dall’inizio del 2011. In particolare, a settembre si è messo in luce l’equity europeo (escluso il Regno Unito), con la più alta raccolta mensile dal 2008.

Gli investitori stanno cambiando atteggiamento anche sui mercati emergenti. I flussi sono stati positivi per 1,42 miliardi a settembre, ma la preferenza è andata ai comparti non specializzati su singole aree o Paesi, con ripercussioni negative sui cosiddetti Bric (Brasile, Russia, India e Cina).

Obbligazionari ancora in luce
Anche a settembre i fondi specializzati sui bond emergenti e ad alto rendimento (high yield) hanno fatto il pieno, per contro gli obbligazionari euro a breve termine hanno continuato il periodo negativo. Gli investitori sembrano sordi ai moniti degli analisti su possibili cattive sorprese derivanti dalla diminuzione dei rendimenti dei titoli societari. Le società di gestione che più hanno beneficiato della corsa ai bond sono state Pimco, Alliance Bernstein, Allianz e Axa. Tra i bilanciati, invece, i nomi che si sono distinti sono M&G e Carmignac, che hanno dominato la raccolta.

Effetto azioni
Oltre a Pimco, che è leader per flussi netti sia a settembre sia nel trimestre, grazie alla sua forza nell’obbligazionario, altre società hanno risalito le posizioni grazie ai fondi azionari. In particolare, BlackRock ha visto più raccolta sull’equity che sui bond. Per Jp Morgan, settembre è stato il primo mese positivo da aprile 2011.

“Gli investitori europei in fondi hanno cominciato ad abbracciare l’idea che l’euro non fallirà”, dice Ali Masarwah del Morningstar European research team. “Il ritorno alle azioni a settembre suggerisce che stanno reagendo alla ripresa delle Borse e alle operazioni monetarie della Banca centrale europea. Tuttavia, gli elevati flussi verso gli high yield significano che il mercato è ancora distorto dalle politiche monetarie e dalla crisi dell’Eurozona”.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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