L'M&A dà vigore al pharma

Le fusioni e le acquisizioni mantengono vivo l'interesse degli operatori. E permettono alle aziende di sostituire i prodotti senza più esclusiva.

Marco Caprotti 15/05/2012 | 09:19
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Il comparto della salute tiene la barra a dritta in mezzo alla tempesta dei mercati. L’indice Msci del settore nell’ultimo mese (fino all’11 maggio e calcolato in euro) ha guadagnato il 2,4%, portando a +6,4% la performance da inizio anno. Merito dell’ondata di acquisizioni (le cosiddette M&A) che sta portando i colossi a crescere anche sbarcando nel biotech. Glaxo Smith-Kline ha recentemente lanciato un’offerta d’acquisto non ostile per la società del settore biotecnologico Human Genome, mentre Novartis ha rafforzato la sua posizione nei farmaci generici con l’acquisizione di Fougera Pharmaceuticals. Roche, intanto, ha intenzione di acquistare Illumina.

“Nonostante la situazione economica stagnate e un’accresciuta volatilità del mercato, riteniamo che le prospettive dell’attività di M&A rimangano promettenti come non mai, grazie anche al supporto di un saldo di cassa elevato e di condizioni finanziarie favorevoli”, spiega una nota firmata da Nathalie Flury, gestore del JB Health Opportunities Fund di Swiss & Global Asset Management.

L'onda M&A
L’attività globale di acquisizione ha registrato una ripresa nel 2011. “Se si tiene conto del numero e delle dimensioni delle transazioni già annunciate nelle prime settimane di gennaio, nel 2012 potrebbe essere stabilito un nuovo record”, continua Flury. Nel 2011, secondo i dati elaborati da Bloomberg, sono stati spesi 211 miliardi di dollari per finanziare operazioni di M&A nel settore dell’healthcare. Per quanto riguarda il valore totale delle transazioni, quello registrato nel 2011 è stato il terzo tra i più elevati dal 2000. Più in generale, negli ultimi dieci anni il mercato del M&A nel comparto salute ha generato circa duemila transazioni l’anno, per un valore medio di circa 100 milioni di dollari.

La corsa alle fusioni, del resto, sembra una delle poche strade rimaste (insieme all’espansione nei mercati emergenti) per le aziende farmaceutiche in cerca di crescita. Secondo Pascal Soriot, responsabile della divisione pharma di Roche, nei prossimi tre-cinque anni il mercato negli Usa crescerà del 3%, mentre quello del vecchio continente sarà stagnante. La colpa è soprattutto dello scadere dei diritti di esclusiva su alcuni importanti brevetti. Dei 104 prodotti di cui le aziende farmaceutiche hanno ancora l’esclusiva negli Usa, il 44% si trasformerà in prodotti generici fra quest’anno e il 2013. Questo sta spingendo le grandi aziende a puntare sulle società più innovative della biotecnologia che, con i loro prodotti, possono permettere ai colossi di rimpolpare i cataloghi facendoli nel contempo sbarcare in nuovi segmenti di trattamenti.

Una strategia per i grandi
“Prevediamo che la dinamica dell’attività di M&A mantenga la propria solidità negli anni a venire, sostenuta dagli stessi fattori sui quali si fondano le prospettive di crescita nel settore: dati demografici, mercati emergenti e innovazione”. Prosegue il gestore di Swiss & Global. “Le società che saranno in grado di trarre vantaggio da questi trend sono quelle che possono vantare uno o più dei seguenti asset: forte innovazione, presenza globale, forte riconoscimento del marchio, solida base clienti e bassi costi di produzione. Poiché questi fattori di successo non possono essere sviluppati interamente in modo organico, l’attività di M&A continuerà a svolgere un ruolo essenziale nel plasmare le aziende del settore healthcare".

Le valutazioni si aggirano ancora intorno ai minimi storici. I ritorni di investimento registrati negli ultimi 20, 10 e cinque anni sono stati costantemente al di sopra della media del mercato. Un dollaro investito nel 1990 ha prodotto un rendimento del 10,2% ogni anno, ossia due interi punti percentuali in più rispetto al mercato globale.  “Noi vediamo questa eccellente performance di investimento nel contesto della generazione di un forte flusso di cassa, alimentato dall’innovazione di prodotti e processi in tutti i segmenti del settore”, conclude Flury.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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