L’Etc e gli effetti del rolling

Pochi hanno come sottostante il bene fisico. La maggior parte replica i contratti future, con alcune conseguenze…

Ben Johnson 10/05/2010 | 15:01
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Uno dei segmenti del mercato degli Etf che ha avuto più rapido sviluppo è quello delle commodity, che è cresciuto in termini sia di numero sia di patrimonio. Le materie prime possono avere un’importante funzione all’interno di un’allocazione di portafoglio bilanciata, perché sono de-correlate da altre classi di attivo. E gli Exchange traded commodities (Etc) le hanno rese disponibili a tutti gli investitori, mentre un tempo erano riservate agli istituzionali. Tuttavia, questi strumenti sono complessi ed è bene conoscerli prima di acquistarli per evitare di rimanere scottati. 

Replica fisica
I prezzi a pronti rappresentano il costo di un bene se viene pagato subito. Molti investitori ritengono che gli Etc replichino esclusivamente l’andamento di questi prezzi, ma nella maggior parte dei casi non è così. Nella stragrande maggioranza dei casi, ciò semplicemente non avviene. I casi più vicini a questa situazione sono quelli di Etc con sottostante il bene fisico, come quelli sull’oro, l’argento, il platino e il palladio.

I future
La maggior parte degli Etc fornisce un’esposizione alle variazioni di prezzo dei contratti future negoziati su un singolo bene (petrolio, gas naturale, rame, ecc.) o su un indice composto da future sullo stesso sottostante (DJ-UBS Commodity Index, Deutsche Bank Liquid Commodities Index, ecc.). I contratti future rappresentano un accordo di acquisto o vendita di una risorsa naturale a una data e a un prezzo prestabiliti. Essi differiscono da quelli a pronti sulla base di vari fattori, tra cui: i costi di deposito (petroliere, granai, ecc.) e le dinamiche stagionali che influenzano la domanda (le previsioni di un inverno freddo potrebbero far impennare il prezzo future sul gas naturale rispetto a quello spot). Di conseguenza, i rendimenti degli Etc che investono in future sono diversi dalle variazioni del prezzo a pronti.

Rendimenti rolling
Un altro elemento che influenza le performance degli Etc che replicano un future è il fatto che devono periodicamente sostituire il contratto in scadenza con uno nuovo per mantenere la loro posizione. Questo processo genera il cosiddetto “rendimento roll”, che è determinato dalla differenza tra il valore del contratto in essere e quello dei periodi successivi. Questo rendimento può essere positivo o negativo, a seconda dell’inclinazione della curva del future sulla commodity o sull’indice. Se è rivolta verso l’alto, ossia il prezzo dei future di ogni successivo mese è progressivamente superiore rispetto al precedente (situazione conosciuta come “contango”), assisteremo a un rendimento roll negativo. Infatti, l’Etc venderà contratti a prezzi relativamente bassi e comprerà a costi più alti. Se la curva future è inclinata negativamente (cosiddetto “backwardation”), il rendimento è positivo. Infatti, l’Etc venderà i contratti a prezzi alti e comprerà a costi inferiori.

Le conseguenze
Il rolling determina una divergenza tra l’andamento dell’Etc e il prezzo del sottostante. Ad esempio, nel 2009 il prezzo del petrolio è cresciuto bruscamente, ma gli Etc hanno registrato performance contenute. E’ importante che l’investitore sia consapevole di questo fattore, che non è un difetto dell’Etc, ma è una componente del suo meccanismo di funzionamento.  

Gestire i rendimenti rolling
Per attenuare gli effetti del rolling esistono alcune opzioni. La prima soluzione è quella di investire in future con scadenze più lunghe sulla curva (ad esempio 3 mesi). Questa strategia determina una riduzione degli effetti di una rotazione mensile, ma non sempre assicura da rendimenti rolling negativi.

Esistono poi strategie più sofisticate che attivamente cercano di minimizzare le perdite roll, quando i mercati sono in situazione di contango, e viceversa di massimizzare i guadagni roll, quando sono backwardation.

Quando usare l’Etc
Gli Etc sono poco adatti agli investitori che cercano un’esposizione al prezzo spot della materia prima, con l’unica eccezione di quelli che hanno un sottostante fisico. Possono invece essere utili per seguire le variazioni dei prezzi future, con la consapevolezza delle molteplici fonti di rendimento che li caratterizzano.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Ben Johnson  Ben Johnson è director of global exchange-traded fund research di Morningstar.

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