Bond negli Etf, cosa c’è da sapere

I replicanti obbligazionari hanno avuto molto successo nel 2009. Ma metterli in portafoglio è diverso da scegliere la singola emissione.

Ben Johnson 05/05/2010 | 13:06
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A seguito della crisi del credito del 2008, molti investitori hanno capito di avere avuto un’eccessiva esposizione nei confronti del mercato azionario e che un portafoglio bilanciato avrebbe potuto mitigare considerevolmente le perdite. Senza dubbio, in generale la maggior parte delle classi di attivo ha subito un crollo nella seconda metà del 2008. Tuttavia, in questo periodo di incertezza abbiamo assistito a un eccezionale rally dei titoli di Stato.

Ci auguriamo che gli elevati flussi di investimento negli Etf obbligazionari durante il 2009 (circa 6,3 miliardi di euro) non siano solo legati all’inseguimento delle performance, anche se siamo consapevoli, conoscendo il comportamento dell’investitore medio, che la paura generale e gli acquisti dettati dal panico hanno aiutato ad alimentare il massiccio afflusso negli Etf e nei fondi obbligazionari (secondo la European Fund and Asset Management Association, a novembre 2009, i fondi obbligazionari contavano per 71,9 miliardi di euro su un totale di 139,4 miliardi investiti in fondi Ucits). Inoltre, nel corso dell’anno, molti emittenti di Etf hanno sviluppato nuovi prodotti, allo scopo di soddisfare la crescente domanda.

Pensiamo che gli investitori dovrebbero focalizzarsi maggiormente sull’esposizione obbligazionaria del loro portafoglio, come parte di una strategia di allocazione del capitale di lungo termine, piuttosto che inseguire le performance e le mode.

Secondo David Rosenberg, economista di Gluskin Sheff, l’attuale divergenza tra i flussi investiti in fondi azionari e obbligazionari potrebbe persistere ancora per qualche tempo. In un report datato primo dicembre 2009, Rosenberg afferma che meno del 7% del capitale di una famiglia è investito in bond, il 25% in azioni e il 30% in proprietà immobiliari. Grazie anche al continuo invecchiamento demografico, Rosenberg crede che i risparmiatori continueranno a spostare il proprio capitale sul reddito fisso, portando ad un’accentuazione del divario tra flussi azionari e obbligazionari.

Etf e bond
In ogni caso, data la rilevanza di questi investimenti, può essere utile analizzare le differenze rispetto ai singoli bond. Per chi è interessato a un investimento di breve termine, la maggiore liquidità degli Etf è da preferire. Gli investitori più conservativi, che si avvicinano alle obbligazioni per scopi di asset allocation e d’investimento in un’ottica di lungo periodo, devono, però, essere consapevoli dei pro e dei contro che caratterizzano le due diverse opzioni.

Quando un Etf investe in azioni, quelle stesse azioni mantengono le caratteristiche proprie del mercato azionario. Tuttavia, un Etf passivo a indicizzazione obbligazionaria è uno strumento diverso rispetto ai bond del paniere sottostante. Innanzitutto, mentre le obbligazioni presentano delle scadenze, gli investimenti indicizzati sulle obbligazioni no.  In secondo luogo, il rischio di tasso di interesse di un bond decresce all’avvicinarsi della scadenza, mentre per un replicante è costante.

Dunque, meglio i bond o gli Etf obbligazionari? Il team di ricerca di Morningstar ritiene che i replicanti possano generalmente avere un peso del 10-30% all’interno di un’allocazione obbligazionaria. Il resto potrebbe essere costituito da singole emissioni con differente scadenza coerentemente con gli obiettivi dell’investitore.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Ben Johnson  Ben Johnson è director of global exchange-traded fund research di Morningstar.

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