Ritorno al Giappone

La ripresa della seconda potenza del mondo non è un fuoco di paglia: a dirlo è Pierre Ciret gestore del fondo Saint-Honoré Japan, che spiega a Morningstar come e perché la situazione è cambiata.

Frédéric Lorenzini 23/10/2003 | 00:31
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Il Nikkei sta attraversando una delle settimane più difficili degli ultimi mesi, ma per per gli operatori qualche presa di profitto è inevitabile. L'importante è guardare ai dati di lungo periodo.

I dati economici del Giappone stanno migliorando. Si tratta di un fenomeno che è destinato a durare, o al contrario di una fase temporanea?

Non credo affatto che si tratti di un fuoco di paglia, al contrario sono convinto che stiamo assistendo a cambiamenti solidi. Esiste un reale miglioramento dei profitti delle imprese dal 1998 e parallelamente, dopo 15 anni di politica deflazionistica, negli ultimi

18 mesi la Banca del Giappone ha adottato una politica più pragmatica.

Mi occupo del mercato giapponese da vent'anni e posso assicurare che negli ultimi 15 anni, dai massimi del 1989, non abbiamo assistito a un contesto migliore di questo.

Pertanto, secondo lei, il paese ha risolto i suoi problemi strutturali…

Ha fatto enormi passi avanti. Le imprese giapponesi hanno messo in discussione il modello di gestione e la strategia tradizionali. Un modello basato su una logica di espansione e di crescita a 360 gradi, anche a costo della redditività.
br>Ora si è passati a una logica più anglosassone centrata sulla profittabilità che ha portato a un rinnovamento nella classe dirigente delle società. Il successo che ha conosciuto Carlos Ghosn, (presidente della Nissan Motors, ndr) tra i giapponesi, testimonia questa nuova mentalità. Solo questo già giustificherebbe il nuovo interesse per il Giappone.

D'altra parte, anche il settore bancario mostra segnali di risanamento, ha sbagliato i tempi ma il movimento è iniziato. Un esempio di questa evoluzione è stato il fallimento di Resona, la scorsa primavera. La cosa interessante non è stato il crack della banca in sè quanto il fatto che l'abbiano lasciata fallire.

Qual è la vostra filosofia di gestione?

La nostra disciplina di gestione si basa sulla selezione dei titoli. Detto questo, non trascuriamo l'analisi top down dei mercati. Siamo così obbligati a tenere conto dell'ambiente circostante: se un settore balza verso l'alto bisogna considerare che gli investitori potrebbero non capire perché non abbiamo partecipato al rialzo.

Quali azioni monitorate al momento?

NTT Docomo tra le telecomunicazioni: il peso di questo titolo varia nel tempo, ma si tratta di un valore fondamentale per il nostro portafoglio ed è attualmente sovrappesata per via di alcuni acquisti fatti nei momenti di calo. Questo perché NTT Docomo è un operatore mobile molto dinamico che assicura servizi innovativi per i suoi abbonati , oltre ad avere numerose opportunità con la telefonia di terza generazione.

Un'altra società è Hoya. Si tratta di un affare, perché è la numero due sui mercati mondiali dell'ottica dopo Essilor, ma leader mondiale nel settore delle forniture per l'industria elettronica.

Quali invece le società da evitare?

Siamo usciti da Sharp che occupa una buona posizione nel settore dell'elettronica in particolare degli schermi piatti. Tuttavia Sharp è un assemblatore e deve competere con Samsung e alcune importanti società di Taiwan. Gli assemblatori sono di solito obbligati a retrocedere alcuni margini e quindi saranno piuttosto i produttori a beneficiare dello sviluppo della produzione degli schermi al plasma.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Frédéric Lorenzini

Frédéric Lorenzini  est Directeur de la Recherche de Morningstar France.

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