Guadagnare dalla convergenza Ue

Più 34,7% per i fondi Azionari Europa centrale e orientale, la migliore performance degli ultimi sei mesi. Angelika Millendorfer, gestore del fondo Raiffesen azionario Europa dell’Est spiega la sua strategia di investimento.

Juli Iacuaniello, 02/05/2002 | 15:58
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La Russia ha tra i pesi maggiori nel benchmark che il fondo usa, il Nomura Cee. Quanto conta nel portafoglio del fondo?

Il benchmark è composto per il 25% dalla Russia, mentre nel fondo il Paese è pesato al 34%. Dopo il recente rally della Borsa abbiamo leggermente ridotto l’esposizione, ma rimaniamo comunque sovrappesati, perché crediamo che il mercato continuerà a registrare una performance migliore di quella globale grazie a fattori specifici, come il progredire della situazione politica ed economica verso una sua stabilizzazione e il successo delle riforme fiscale e immobiliare.

Favorevole al

listino sarà anche l’andamento del prezzo di petrolio, che conta per una grande parte della performance della Borsa. Non escludo comunque la possibilità di un ulteriore consolidamento nel breve dei corsi azionari, ma credo che su un orizzonte temporale di un anno la Russia sia un investimento molto attraente.

Rimane comunque la difficoltà legata alla percezione che gli investitori occidentali hanno del Paese dopo la crisi del ’98, E’ solo di recente che il pubblico degli investitori sta guardando al Paese sotto una luce più favorevole.

Su quali altri Paesi punta?

Guardiamo con interesse all’Ungheria, uno dei Paesi più avanzati sul fronte riforme. Conta per il 19% nel portafoglio del fondo, rispetto al 14% dell’indice di riferimento. L’esito delle elezioni del 21 aprile scorso è stato molto positivo per il mercato azionario: la vittoria del partito socialista è stata accolta con entusiasmo in Borsa, che ha vissuto giorni felici durante i precedenti governi socialisti degli anni ‘90. In agenda, il Governo ha come primo obiettivo un rapido ingresso nell’Unione monetaria europea, ma si parla anche di deregolamentazione del mercato e di liberalizzazione dei prezzi.

L’indice ha già messo a segno un guadagno di oltre il 20% quest’anno e non ci aspettiamo rialzi ulteriori così spettacolari, ma la tendenza al rialzo è stabile.

Quali Paesi sono sfavoriti?

Siamo negativi soprattutto sulla Polonia, che conta per il 18% del portafoglio, contro il 32% del benchmark. A livello macroeconomico resta il Paese più debole: la crescita economica è bassa, i tassi di interesse troppo elevati e le società poco profittevoli. Le valutazioni restano troppo elevate e non vediamo opportunità. A comprare in Borsa oggi ci sono per lo più i fondi pensione.

Non siamo favorevoli sulla Repubblica Ceca, che conta per il 12% del fondo rispetto al 13% dell’indice. In particolare, stiamo riducendo l’esposizione su alcuni titoli bancari, che hanno vissuto un rialzo per via del consolidamento del settore.

Quanto conta il tema della convergenza?

Riteniamo che l’entrata nell’Unione europea sia molto importante. Entro il 2004/2005 dovrebbero entrarvi la Repubblica Ceca, l’Ungheria e la Polonia, ma anche l’Estonia, la Slovenia e forse anche la Lituania. Le Borse hanno già in parte scontato questa attesa e i tassi di interesse sono cominciati a scendere. Tutti eventi che dovrebbero continuare a premiere le azioni.

Le performance stellari dei mercati emergenti dell’Europa dell’Est perdureranno o la corsa è finita?

Anche se non escludo la possibilità di un ribasso nel breve, credo che la sovraperformance dei mercati continuerà. Il tema della convergenza e il via alle riforme in Russia saranno la benzina. Consiglio pertanto questo tipo di investimenti ai risparmiatori consci dei rischi e con un orizzonte temporale tra i tre e i cinque anni.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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