I dati preliminari in Italia e Germania hanno confermato che l’inflazione a ottobre sta proseguendo il suo trend al ribasso, anche qui il maggiore contributo è venuto dal prezzo del petrolio. Questa notizia ha causato il forte rialzo di mercoledì, lasciando anche lo spazio per un taglio dei tassi dalla Bce, che però non è arrivato. La notizia ha provocato un certo malcon
tento tra gli operatori e giovedì le Borse ne hanno risentito chiudendo in leggera flessione. Francoforte è scesa dell’1,5%, mentre Londra ha chiuso a -1,4% e Parigi ha perso l’1,2%. Male soprattutto i titoli chimici, mentre i titoli legati alle telecomunicazioni sono risultati ancora positivi.
Le attese degli investitori per un ulteriore taglio si sono ora trasferite sulla prossima riunione della Bce, prevista l’8 novembre. Tutte le indicazioni mostrano che l’inflazione inn Eurolandia raggiungerà il target del 2% nel corso della prima parte del 2001 e ciò permetterà alla Bce di intervenire.
I gestori ora puntano sui titoli large, in particolare quelli dei settori ciclici invece che difensivi. Confermano che le borse sono ancora troppo volatili, ma convengono che è comunque meglio investire oggi piuttosto che attendere la ripresa. Gli investimenti si rivolgono verso i listini europei che hanno già scontato le notizie cattive sia sul fronte societario che relativo alla guerra.
La settimana è stata archiviata in positivo per i 167 fondi che investono sui titoli large dei mercati europei, in rialzo medio l’1,4%. Tra gli italiani spiccano Mediolanum Europa 2000 (+2,9%), Consultinvest Azione (+1,7%) e Zeta Eurostock (+1,6%), mentre tra gli esteri i migliori sono stati Invesco Gt pan european fund (+4,9%), Hgif european equity (+3,7%) e Mif Euro equities (+3,7%). Tra tutti i fondi, negativo solo Planetarium european equities (-3,7%), Glg European equity fund (-1,1%) e Ff European fund (-0,2%).
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