Safilo, smart glasses e big tech rilanceranno il titolo in Borsa?

La società di occhialeria potrebbe trarre beneficio da un’accelerazione dei trend legati ai dispositivi intelligenti.

Fabrizio Guidoni 26/05/2025 | 09:18
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Collage illustration of a speedometer, sunglasses, and a handbag, representing luxury items.

Dopo un lungo periodo di bassa visibilità in Borsa, Safilo SFL intravede nuovi spiragli di rilancio. Oltre ai risultati del primo trimestre, superiori alle attese e accolti positivamente dal mercato a inizio maggio, ora a riaccendere l’attenzione del mercato sono le mosse di Google, che ha siglato accordi strategici con big dell’occhialeria per lo sviluppo di smart glasses. Una notizia che riporta sotto i riflettori un comparto in evoluzione e che potrebbe generare riflessi positivi anche per Safilo, le cui quotazioni, pur restando inferiori di oltre il 20% rispetto a un anno fa, hanno recuperato più del 30% nell’ultimo mese, portando la capitalizzazione non lontano dai 400 milioni di euro.

Google sigla collaborazioni con Warby Parker e Kering per gli smart glasses

Il recente newsflow ha fatto mettere a fuoco al mercato le tendenze dominanti del settore eyewear. Warby Parker, noto retailer ottico statunitense, ha annunciato una partnership con Google per sviluppare una nuova linea di smart glasses basati sulla piattaforma Android XR. Il colosso tech supporterà l’iniziativa con un investimento fino a 75 milioni di dollari, a cui si aggiungerà una quota azionaria potenziale fino a ulteriori 75 milioni al raggiungimento di specifici obiettivi.

Anche Kering Eyewear ha comunicato una collaborazione con Google per lo sviluppo di smart glasses sulla medesima piattaforma, come confermato dal CEO Roberto Vedovotto.

Quali prospettive per Safilo negli smart glasses?

Secondo Equita Sim, che mantiene una raccomandazione “Hold” su Safilo con target price a EUR 1, “gli annunci segnalano la reazione, attesa, di player come Google al successo dei Ray-Ban Meta e alle prospettive della categoria. Google adotta un modello aperto, collaborando con più fornitori e offrendo anche supporto finanziario, come nel caso di Warby Parker.”

Sempre Equita sottolinea che “l’interesse delle Big Tech per questa nicchia potrebbe rappresentare un’opportunità per Safilo, forte di competenze di prodotto, piattaforme distributive e un portafoglio brand ampio”. Tuttavia, gli analisti ricordano che la precedente collaborazione tra Safilo e Amazon “non ha generato risultati commerciali concreti”. Un eventuale accordo che comprenda investimenti e partnership azionarie sarebbe, secondo Equita, molto più rilevante per il titolo rispetto a una semplice licenza d’uso.

Safilo, in effetti, ha le carte in regola per essere considerato un potenziale partner strategico. Il gruppo italiano, con un fatturato vicino al miliardo di euro nel 2024, opera attraverso 30 filiali in America, Europa e Asia, con un’offerta che spazia da marchi propri, come ad esempio Carrera, Polaroid e Smith Optics, a licenze di alto profilo (Dior, BOSS, Saint Laurent, Tommy Hilfiger, Kate Spade, tra gli altri).

Trimestrale Safilo: gli analisti vogliono vederci chiaro sui dazi USA

Nella prima parte di maggio, Safilo ha sorpreso positivamente il mercato grazie a una trimestrale che ha superato le attese, portando il titolo ad accelerare sopra quota EUR 0,80 per poi proseguire il trend rialzista fino sopra area EUR 0,90, attorno a cui si sta assestando nelle ultime sedute. Tuttavia, gli analisti mantengono un approccio attendista. In scia alla pubblicazione della trimestrale, Equita Sim aveva evidenziato la solidità dei risultati e una partenza discreta del secondo trimestre, pur riconoscendo le incertezze legate al mercato statunitense. Anche Banca Akros aveva confermato un rating “Neutral” e un prezzo obiettivo a EUR 1, sottolineando però una certa cautela sulle prospettive in Nord America. Infine, Intesa Sanpaolo ha di recente ridotto il target price da EUR 1,25 a EUR 1,1, confermando la raccomandazione “Neutral” e indicando come il sentiment potrebbe restare debole in attesa di segnali più chiari sulla politica commerciale americana, in particolare riguardo ai dazi.


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Info autore

Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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