Nexi: cosa aspettarsi dai numeri del primo trimestre?

L’attenzione degli investitori sarà rivolta ai dati relativi al volume di transazioni e ai ricavi, nonché al commento del management su possibili operazioni di M&A.

Francesco Lavecchia 29/04/2024 | 16:58
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finanza

Nexi comunicherà i dati del primo trimestre il 9 maggio. Intanto, domani si terrà l’assemblea degli azionisti per l’approvazione del bilancio 2023.

 

Metriche chiave di Morningstar per Nexi

  • Fair value: 10,40 euro
  • Rating Morningstar: 5 stelle
  • Economic moat: Medio
  • Morningstar Uncertainty Risk Rating: Alto

Cosa aspettarsi dalla trimestrale di Nexi? L’azienda italiana, leader nel settore dei servizi di pagamento, che comunicherà i dati il 9 maggio, aveva chiuso il 2023 registrando una crescita del fatturato e del reddito operativo rispettivamente del 7% e del 10% su base annua, ma questo non è bastato ad alimentare la fiducia degli investitori.

Domani, gli azionisti saranno chiamati ad approvare il bilancio, ma il 2023 è stato un anno negativo per loro, perché hanno visto scendere il valore dei titoli del 26,6% (in euro al 26/04/2024) anche a causa della decisione di alcune banche d’affari, come UBS e Barclays, di tagliare la stima del target price. Lo scorso 28 marzo, gli analisti di Morningstar hanno ridotto il fair value da 15,80 euro a 10,40 euro in ragione dell’annuncio, da parte del management dell’azienda, di guidance per il 2024 inferiori alle attese.

Nexi è scambiata a un tasso di sconto di circa il 50% rispetto al fair value, ma non è la società del settore valutata ai prezzi più convenienti. Worldline, che negli ultimi 12 mesi ha perso oltre il 70% della propria capitalizzazione di mercato, viene negoziata a un rapporto Prezzo/Fair value di 0,34.

 

 

Le problematiche del settore

“Le aziende del comparto dei servizi di pagamento stanno soffrendo la crescente incertezza su quello che potrebbe essere il loro sentiero di crescita nei prossimi anni”, dice Niklas Kammer, analista azionario di Morningstar. “Queste aziende sono soggette a numerosi rischi. Ad esempio, quello normativo, nel caso in cui le autorità di regolamentazione decidano di limitare le commissioni di transazione nel tentativo di incentivare i pagamenti elettronici, o quello legato al consolidamento del settore bancario, che potrebbe comportare una riduzione del giro d’affari o comunque ridurre il potere contrattuale nei confronti degli istituti di credito. Inoltre, queste aziende hanno un modello di business basato su una forte leva operativa. L’alta incidenza dei costi fissi favorisce l’espansione dei margini di profitto in periodi di crescita, ma al tempo stesso aggiunge volatilità agli utili se le entrate si contraggono”.

Il 30 aprile, gli investitori guarderanno con attenzione agli annunci del management relativi a eventuali stanziamenti di capitale per nuove acquisizioni o a possibili accordi commerciali. Nonostante i recenti investimenti in Nets e SIA, secondo gli analisti di Morningstar il bilancio di Nexi è solido. Tuttavia, la strategia di crescere attraverso nuove M&A potrebbe comportare dei rischi: “Con le valutazioni delle aziende europee del settore dei pagamenti europeo ai minimi storici, Nexi potrebbe trovarsi costretta ad affrontare una maggiore concorrenza per aggiudicarsi i suoi obiettivi e questo rischierebbe di pesare sulla redditività dell’investimento”, aggiunge Kemmer.

La trimestrale di Adyen crea il precedente

Sotto la lente degli investitori ci saranno anche i numeri relativi al volume delle transazioni e ai ricavi. Adyen, competitor olandese che ha riportato i dati del primo trimestre la scorsa settimana, ha visto crollare il prezzo delle sue azioni a causa della divergenza tra la crescita dei volumi (+46% anno/anno) e quella del fatturato (+21%) che si è tradotta in una contrazione del “take rate” (rapporto tra le commissioni e il volume delle transazioni). Nel caso di Adyen, questo numero si spiega con il crescente peso del segmento digitale (ad esempio per transazioni finalizzate sui grandi rivenditori online come Amazon), che garantisce all’azienda margini di profitto inferiori rispetto ai pagamenti elettronici fatti nei negozi fisici. Vista in prospettiva, questa tendenza potrebbe tradursi in un livello di profittabilità significativamente più basso rispetto al passato. E questo potrebbe valere per tutte le aziende del settore, compresa Nexi.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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