Investire nella salute: i migliori fondi esposti sul tema

Secondo gli analisti di Morningstar, oncologia, neurologia e obesità sono i mercati in maggiore espansione.

Francesco Lavecchia 16/04/2024 | 12:19
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salute 

  • Oncologia, neurologia e obesità sono i mercati in cui le aziende farmaceutiche stanno investendo maggiormente, anche attraverso operazioni di M&A. 
  • L’utilizzo dell’intelligenza artificiale è uno dei trend nel settore farmaceutico.
  • L’offerta di fondi ed ETF sul tema salute è ampia.

 

Quali sono le opportunità di crescita per le società farmaceutiche? Oltre al trend di lungo periodo relativo all’invecchiamento della popolazione, ci sono molti temi di investimento emergenti all’interno del settore che promettono di spingere gli utili aziendali.

Al momento, però, gli investitori sembrano essere freddi sulle aspettative future del comparto. Negli ultimi 12 mesi, l’indice MSCI World/Pharmaceuticals non è andato oltre l’8,75% (in euro all’11/04/2024), sottoperformando largamente il mercato globale nel suo complesso (+20% registrato dall’indice Morningstar Global Markets, in euro) anche a causa di una crescita del mercato farmaceutico più lenta negli ultimi cinque anni, rispetto al quinquennio precedente, e all’effetto negativo prodotto dalla scadenza di diversi brevetti.

Farmaceutici a sconto

Questo spiega anche perché i titoli del pharma sono scambiati a prezzi inferiori rispetto alle loro valutazioni storiche. Nel corso dell’ultimo anno, infatti, il Price/Earning è sceso costantemente sotto il valore mediano degli ultimi 25 anni (pari a 15,9) e ora i farmaceutici sono valutati circa 10 volte gli utili attesi (fonte dati: Morningstar Direct e S&P CapIQ).

 

 

 

Se guardiamo alle previsioni per i prossimi anni, gli analisti di Morningstar stimano per le aziende del settore una crescita media dei ricavi del 3,5% da qui al 2027, prima della flessione attesa nel 2028 a causa di una delle più severe ondate di scadenze dei brevetti dal 2010 ad oggi.

I trend di lungo periodo nel settore healthcare

Se guardiamo ai trend di lungo periodo che caratterizzeranno il settore, la crescita della popolazione anziana sarà certamente uno dei driver principali della spesa farmaceutica. Le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) dicono che nel 2050, nei paesi sviluppati, una persona su cinque sarà over 60 e il numero degli ultraottantenni aumenterà di quattro volte.

“Con l’invecchiamento della popolazione, aumenterà la percentuale di persone affette da Alzheimer o con lieve deterioramento cognitivo, che passerà dal 5% del 2020 al 9% entro il 2060”, dice Karen Andersen, strategist di Morningstar. “Questo sta esercitando una forte pressione sulle aziende biofarmaceutiche per soddisfare un bisogno medico crescente. Mentre negli anni ’10 si sono registrati forti sviluppi nel campo dell’oncologia, in questo decennio ci aspettiamo che la ricerca in campo farmaceutico sia particolarmente produttiva nel segmento della neurologia. Tra le maggiori aree di spesa farmaceutica nel campo della neurologia c’è anche quella della sclerosi multipla, con gli inibitori della tirosina chinasi di Bruton (BTK) che rappresentano la prossima grande innovazione in questo campo”.

Oltre alla ricerca per le cure delle malattie legate all’invecchiamento, si attendono importanti sviluppi anche nel campo dell’oncologia e dell’obesità. Gli analisti si aspettano che anche grazie al lancio di numerosi nuovi farmaci, la spesa globale per le cure oncologiche salga dai 216 miliardi del 2023 ai 440 miliardi del 2028. “Tra le aree di maggiore interesse per le case farmaceutiche ci sono gli inibitori dei checkpoint, ovvero medicinali che hanno il compito di impedire che si formi il legame tra le cellule maligne e i checkpoint e dunque di permettere alle cellule immunitarie di riconoscere e combattere quelle tumorali”, aggiunge Andersen. Forti investimenti nel campo delle cure per il tumore al seno sono stati fatti da aziende come Pfizer, Novartis e AstraZeneca, mentre Roche e AbbVie si aspettano di guadagnare importanti quote di mercato nel segmento del tumore al sangue.

Nel campo delle cure per l’obesità, un problema che, stando alle stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) riguarda il 59% degli adulti e il 33% dei bambini in Europa, il lancio del farmaco per il dimagrimento Wegovy di Novo Nordisk ha portato a un forte aumento della domanda. L’azienda danese si divide con la casa farmaceutica Eli Lilly un mercato che vale al momento intorno ai 10 miliardi di dollari. Tuttavia, il lancio di nuovi prodotti e il test per combinazioni di farmaci diversi e dosi più elevate promettono di aumentare l’efficacia di queste cure (perdite di peso vicine al 25%) e con essa anche le dimensioni del mercato, che viene stimato possa toccare i 100 miliardi di dollari nel 2031.

Le operazioni di M&A

Secondo gli analisti di Morningstar, anche gli investimenti nelle operazioni di M&A confermano che i flussi di capitali delle aziende farmaceutiche premiano in maniera particolare i segmenti dell’oncologia, della neurologia e dell’obesità. Il settore farmaceutico è ancora poco consolidato, per questo rimangono ampi margini per concludere accordi che permettano alle aziende più grandi di allargare la pipeline di prodotti attraverso nuove acquisizioni. Nel mercato oncologico, aggiungono gli analisti, molti deal hanno riguardato terapie alternative alla chemioterapia e alla radioterapia, come i farmaci anticorpo coniugati e le terapie con radioliganti, che hanno l’obiettivo di colpire in maniera più precisa le sole cellule tumorali. Ma le aspettative maggiori sono nel campo dell’obesità. L’acquisizione di Eccogene, da parte di AstraZeneca, o di Carmot, per mano di Roche, sono la dimostrazione delle serie intenzioni delle aziende biofarmaceutiche nel cercare di competere con Novo Nordisk ed Eli Lilly.

Anche i Big della tecnologia investono nella salute

Secondo la società di consulenza Avenga, ci sono tre importanti trend nel campo dell’heathcare da monitorare:

  • la ricerca nel segmento degli antibiotici,
  • l’ingegneria genetica,
  • il crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale.

“L’uso eccessivo di antibiotici in medicina e in agricoltura ha stimolato l’aumento della resistenza dei batteri ai farmaci standard. Per questo motivo, le compagnie farmaceutiche hanno ripreso a investire nella ricerca di nuovi antibiotici. Nel segmento dell’ingegneria genetica, ci sono i trattamenti basati sull’editing genomico che utilizzano una sorta di forbice molecolare per tagliare il DNA in corrispondenza di una sequenza al fine di eliminare un frammento di DNA ed eventualmente sostituirlo con un altro.

Bloomberg prevede che questo mercato crescerà dai circa 1,08 miliardi di dollari, del 2021, a oltre 15 miliardi entro il 2028, con un progresso medio annuo di quasi il 30%”, dice Daniel Atieh, principal pharma and life sciences business consultant di Avenga.

“L’altro fenomeno da osservare è l’utilizzo di strumenti basati sull’intelligenza artificiale per la scoperta di nuove cure mediche. Abbiamo assistito a un’incredibile crescita delle tecnologie di intelligenza artificiale nel 2023, che continuerà anche nei prossimi anni. Oggi, le reti neurali possono analizzare innumerevoli dati biologici, da geni e proteine a marcatori clinici, nonché identificare nuove sottoclassi di malattie, individuare fattori genetici e prevedere come i pazienti risponderanno alle terapie basate su profili molecolari. Questa capacità senza precedenti di segmentare le popolazioni in soggetti rispondenti e non rispondenti stimolerà trattamenti mirati e personalizzati. AlphaFold, un programma di intelligenza artificiale sviluppato da DeepMind, di proprietà di Alphabet, è in prima linea in questo campo. Ma anche altri Big del settore tecnologico, come Nvidia e Microsoft, stanno investendo ingenti capitali nel campo della salute”.

Fondi ed ETF specializzati nel tema della salute

I risparmiatori che vogliono puntare sulle prospettive di crescita del settore farmaceutico e del comparto healthcare in generale hanno a disposizione un ampio numero di fondi ed ETF specializzati in vari temi legati alla salute. Più di 60 sono disponibili alla vendita in Italia e 21 hanno un Morningstar Medalist Rating positivo. Fatta eccezione per un comparto appartenente alla categoria Azionari Internazionali Large Cap Blend e due nella categoria Azionari Settori Biotecnologie, tutti gli altri rientrano nella macro-area dei fondi azionari specializzati nel settore salute. La maggior parte di essi sono ETF, con spese correnti che vanno dallo 0,25% allo 0,68%, mentre il comparto con il miglior Medalist Rating, pari a Gold, è il fondo Polar Capital Healthcare Discovery Fund Class I Acc.

 

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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