Roche, Morningstar conferma il fair value dopo la trimestrale

L’azienda farmaceutica è stata penalizzata in Borsa dopo aver comunicato il calo delle vendite di test Covid, ma il mercato non valuta adeguatamente le prospettive di crescita dei nuovi farmaci in arrivo.  

Karen Andersen, CFA 20/10/2023 | 09:28
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salvadanaio

Il mercato ha reagito male alla trimestrale di Roche.Il titolo ha chiuso la seduta di ieri, giovedì 19 ottobre a -4,41%, e in apertura oggi cede lo 0,63%. Tuttavia, i numeri presentati dalla casa farmaceutica svizzera sono stati in linea con le nostre aspettative e per questo motivo confermiamo la nostra stima del fair value a quota 387 franchi svizzeri (report aggiornato al 19 ottobre 2023).

I numeri del trimestre

L’azienda ha registrato un calo dei ricavi del 6% nei primi nove mesi dell’anno. Il bilancio sale a +1% se si considerano le vendite a tassi di cambio costanti (rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e a +9% se si escludono gli effetti negativi delle mancate entrate legate al COVID-19 (in particolare al settore della diagnostica).

Questo problema dovrebbe persistere fino al primo trimestre del 2024, cosa che riteniamo stia pesando sul sentiment degli investitori nel breve termine, ma siamo convinti che Roche possieda un solido portafoglio di prodotti coperti da brevetto che la mette al riparo per i prossimi 10 anni.

Il mercato sembra scontare aspettative negative per i dati in arrivo sull’efficacia dei suoi farmaci noti come anti-TIGIT per il trattamento dei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole celle, mentre nella nostra valutazione consideriamo già un modesto contributo di questi prodotti  poiché riteniamo che il farmaco Keytruda, prodotto da Merck, sia già molto efficace in questo campo.

Roche può contare comunque su una pipeline molto diversificata, che spazia dai farmaci oncologici a quelli neurologici e nel campo della cardiologia e siamo in attesa dei dati relativa alla tecnologia “brain shuttle”, che punta ad eliminare la proteina amiloide dal cervello dei malati di Alzheimer, nonché a quelli relativi alla fase 3 per la terapia genica della distrofia muscolare di Duchenne.

Pensiamo che il Moat dell’azienda farmaceutica (nella misura di Ampio) sia supportato dal successo di farmaci blockbuster come Hemlibra (emofilia), Ocrevus (sclerosi multipla) ed Evrysdi (atrofia muscolare spinale) e dalla sua leadership nel campo della diagnostica.

I driver della crescita futura

Per quanto riguarda i fattori che influenzeranno la crescita futura, prevediamo che la forte espansione nelle vendite del farmaco oftalmologico Vabysmo continuerà nonostante la recente approvazione di Eylea, il prodotto alternativo di Regeneron. Ci aspettiamo anche un’accelerazione dei ricavi prodotti dal farmaco contro il linfoma Polivy, dato che le ultime approvazioni ottenute lo posizionano in modo tale da diventare il nuovo standard di cura in questo vasto mercato.

Alecensa, il farmaco per il cancro al polmone ALK-positivo, ha prodotto dati molto solidi anche nel contesto adiuvante (dopo l'intervento chirurgico) e prevediamo che ciò favorirà la sua crescita nei prossimi anni. Siamo ottimisti sul futuro di altri farmaci nella pipeline dell’azienda: il trattamento della sclerosi multipla (fenebrutinib) è nella fase 3 di sperimentazione, mentre zilebesiran, prodotto per la cura dell’ipertensione, è nella fase 2. Riteniamo che questi farmaci dovrebbero aiutare il gruppo a compensare gli effetti negativi della crescente concorrenza nel segmento dei prodotti generici e biosimilari e quella di AstraZeneca e Daiichi Sankyo nel business dei farmaci di marca.

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Karen Andersen, CFA  è Senior Equity Analyst di Morningstar.

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