Cosa succede alla strategia high dividend negli USA?

Le società più generose nella distribuzione dei dividendi hanno aumentato la cedola nel 2023, L’analisi degli indici US Dividend Leaders e US Large Mid Cap di Morningstar rivela, però, che negli Stati Uniti il primo ha sottoperformato Wall Street. Ecco perché.  

Francesco Lavecchia 19/09/2023 | 09:36
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dividendo

- Dividendi in crescita nel 2023, brilla l'Europa

- Perché la strategia high dividend ha sottoperformato il mercato Usa

- Perché guardare con interesse ai titoli da dividendo

Perché quest’anno la strategia high dividend negli Stati Uniti sta sottoperformando il mercato?

Se guardiamo ai dati a livello globale, l’ammontare complessivo delle cedole staccate dalle società di capitali è stato pari a 568,1 miliardi di dollari nel secondo trimestre, il 4,9% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e larga parte di questa crescita è da attribuire alla politica di distribuzione degli utili delle banche. “Il 50% dell’incremento registrato nel secondo trimestre è imputabile agli istituti di credito. Questo perché, con la fine della pandemia è venuta meno l’interruzione dei pagamenti dei dividendi e il rialzo dei tassi di interesse ha sostenuto la crescita dei margini di profitto di queste aziende”, dice Ben Lofthouse, Head of Global Equity Income di Janus Henderson.

La crescita del dividendo in Europa

A livello regionale, il Vecchio continente (escluso il Regno Unito) è stato il mercato che nel secondo trimestre ha registrato in assoluto il tasso di crescita più alto dei dividendi, pari al 9,7%, per effetto del forte peso che il settore bancario e dell’automotive hanno sui listini europei, e l’Italia, sul cui indice i bancari pesano per quasi un terzo della capitalizzazione di mercato complessiva, è stato tra i Paesi che hanno riportato la crescita più alta (+19%).

Negli Usa, invece, la crescita dei dividendi sembra essere in costante discesa. Nei mesi da aprile a giugno il progresso è stato del 4,6%, registrando per il sesto trimestre consecutivo una decelerazione dei tassi di crescita. “Il confronto con le altre regioni penalizza gli Stati Uniti perché, a differenza delle aziende europee, che durante la pandemia sono state costrette a tagliare la cedola, quelle americane hanno continuato ad aumentare il loro dividendo”, aggiunge Lofthouse.

Guardando più da vicino gli USA, vediamo che la strategia che punta a massimizzare il rendimento da dividendo ha sottoperformato il mercato azionario nel suo complesso.

Per verificare questo fenomeno abbiamo confrontato l’indice Morningstar Dividend Leaders - benchmark costruito con le 100 azioni che offrono lo yield più generoso, che hanno dimostrato di avere una politica di dividendo disciplinata e che gli analisti di Morningstar giudicano possano sostenere il pagamento della cedola anche in futuro - con l’indice Morningstar US Large Mid cap che rappresenta il mercato americano nel suo insieme. Da inizio anno il rendimento della strategia high dividend ha ceduto oltre il 5% (al 31/08/2023 in USD), sottoperformato i listini di New York di ben 18 punti percentuali. Ma quali sono le ragioni che stanno dietro questo risultato?

 

 

Perché i titoli da dividendo hanno sottoperformato

Il motivo principale è lo scarso peso dei tecnologici all’interno dell’indice Dividend Leaders. Rispetto al mercato americano, il peso del settore high tech, e in particolare delle stock che hanno trainato il rally del comparto nel corso dell’anno, è di gran lunga più basso.

I tecnologici pesano per l’8% nel portafoglio della strategia high dividend, contro il 26% del benchmark. In particolare, i primi sette titoli dell’indice Morningstar US Large Mid cap per capitalizzazione di mercato, ovvero Apple, Microsoft, Amazon.com, NVIDIA, Alphabet, Tesla e Meta Platforms, che hanno prodotto il 70% della sua performance, non sono presenti tra le holding dell’indice Dividend Leaders.

Il secondo motivo della sottoperformance dell’indice Dividend Leaders è il sovrappeso di alcuni settori molto generosi in termini di rendimento da cedola, ma che nel 2023 sono in ritardo rispetto al mercato azionario americano. I comparti energia e beni di consumo difensivi, che nel portafoglio dell’indice Dividend Leaders hanno un peso rispettivamente pari a cinque e a due volte quello rappresentato nel benchmark US Large e Mid cap, hanno registrato a fine agosto un rendimento rispettivamente pari a +1,62% e -0,25%. Discorso analogo per i finanziari, che incidono sul portafoglio della strategia high dividend per 700 punti base in più rispetto a quanto non facciano sul benchmark e che nel periodo preso in considerazione hanno registrato una performance inferiore al 3%.

A fianco a questi due fattori ce n’è un terzo, ovvero la negativa performance di alcuni titoli che hanno un peso specifico importante sulla market cap dell’indice Dividend Leaders. I farmaceutici AbbVie e Pfizer, ad esempio, pesano complessivamente per oltre il 15% e hanno perso rispettivamente il 6,32% e il 28,55%. Mentre Verizon Communications, che è il secondo titolo nel portafoglio dell’indice per capitalizzazione di mercato, ha ceduto il 6,25%.

Dividendi più a buon mercato

La sottoperformance dell’indice Morningstar Dividend Leaders non deve mettere in allarme gli investitori. Questa strategia, infatti, tende a perdere terreno rispetto al mercato nelle fasi in cui i listini sono guidati dal segmento growth, ma garantisce buoni risultati quando le Borse tendono al ribasso. “Limitare le perdite è la chiave per il successo degli investimenti di lungo termine e i risparmiatori che optano per una strategia high dividend ricevono una remunerazione sotto forma di cedola che gli permette di aspettare con maggiore serenità che i mercati invertano la rotta”, dice Dan Lefkovitz strategist di Morningstar Indexes. Inoltre, al momento l’indice Morningstar Dividend Leaders è valutato 13 volte gli utili, contro le 26 del mercato americano. Questo significa che le perdite accumulate da inizio anno hanno reso più convenienti i prezzi di mercato di queste stock e hanno creato nuove opportunità di investimento.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Alphabet Inc Class A171,95 USD10,22Rating
Amazon.com Inc179,62 USD3,43Rating
Apple Inc169,30 USD-0,35Rating
Meta Platforms Inc Class A443,29 USD0,43Rating
Microsoft Corp406,32 USD1,82Rating
NVIDIA Corp877,35 USD6,18Rating
Tesla Inc168,29 USD-1,11Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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