La lunga estate calda del settore bancario italiano

Dalla tassa sugli extraprofitti alle voci M&A, le banche italiane vivono un periodo all’insegna della volatilità. Che neanche le rinnovate ipotesi di fusioni e acquisizioni con protagoniste Mps e Intesa Sanpaolo sembrano riuscire a trasformare in un convinto sforzo rialzista da parte degli investitori.

Fabrizio Guidoni 05/09/2023 | 10:47
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Facciata filiale MPS

Digerito senza grandi bruciori di stomaco l'impatto della tassa sugli extra-utili delle banche, gli investitori si trovano ora a fare in conti con il ritorno di fiamma del periodo dell’M&A tra gli istituti finanziari quotati, non solo a Piazza Affari. Ma le ultime voci su possibili operazioni di fusioni e acquisizioni non sembrano eccitare il mercato quanto creare solamente diversa turbolenza per le quotazioni delle banche coinvolte dai rumors, tra cui torna sotto i riflettori, come fa periodicamente, il nome di Banca Mps (BMPS).

Banca Mps, troppo presto per giocare a risiko?

Ad accendere un faro sui titoli bancari con la luce delle ipotesi di M&A è stata Deutsche Bank. I suoi analisti hanno infatti diffuso a fine agosto un report dal titolo ''Feeling comfortable, even with an elephant in the room'', nel quale ipotizzano che l’uscita del governo dal capitale del MontePaschi, attualmente pari al 64%, si potrebbe fare più vicina considerato il fatto che l’azione a un anno dalla ricapitalizzazione da 2,5 miliardi di euro ha guadagnato il +40%. In base all’analisi di DB, la plusvalenza che incasserebbe il Mef sarebbe di 400 milioni nel caso di un’aggregazione bancaria e la candidata ideale sarebbe Banco Bpm. Un'altra ipotesi girata di nuovo recentemente è quella di dividere le attività della banca senese tra importanti attori italiani come Unicredit, Bper e Banco Bpm stesso.

Gli analisti di Websim hanno commentato questi rumors sottolineando che "le diverse ipotesi sulla privatizzazione di Banca Mps sono ancora in discussione. La suddivisione delle attività di Mps e una possibile fusione con Banco Bpm non sono nuove voci di corridoio". Ma hanno anche aggiunto: "È importante ricordare che il Ceo di Banco Bpm (BAMI), Giuseppe Castagna, ha recentemente ribadito la strategia di crescita indipendente. Un'altra possibilità potrebbe essere una riduzione graduale della partecipazione, con la vendita di pacchetti azionari sul mercato, come si è discusso di recente". In questo contesto, il mercato è sembrato raffreddarsi nelle ultime sedute su una possibile svolta a breve per il futuro di Banca Mps.

Intesa Sanpaolo e la possibile acquisizione di First Bank

Mentre le rinnovate fantasie su un risiko tutto italiano con al centro Mps non sono riuscite a scaldare gli investitori, le voci su una possibile acquisizione di First Bank da parte di Intesa Sanpaolo (ISP) hanno attirato l’attenzione di diversi analisti, che però alla fine dei conti si sono limitati a confermare i propri giudizi sul titolo. La notizia che è circolata a fine agosto è che Intesa Sanpaolo è in trattative per comprare la rumena First Bank dal fondo di private equity JC Flowers & Co., con un'operazione che stando ad alcune voci potrebbe valere circa 200 milioni di euro.

Per Mediobanca Securities l’eventuale acquisizione avrebbe comunque un impatto trascurabile per la banca italiana, su cui è stato confermato il giudizio “neutral”. Secondo gli analisti di Equita sim, che sul titolo restano con un rating “buy”, l’operazione, di piccole dimensioni per Intesa Sanpaolo, si configurerebbe all’interno della strategia di ''bolt-on'' M&A volta a rafforzare il posizionamento competitivo della banca in altri Paesi europei. Anche per gli esperti di Banca Akros le dimensioni del deal non rappresentano un 'game changer' per il gruppo.

Voci di M&A anche su altri settori finanziari

Nel comparto dei titoli finanziari le ipotesi di M&A non sono limitate negli ultimi giorni solo al settore bancario ma anche a quello del risparmio gestito. Per Banca Generali (BGN) ha parlato il Ceo Gian Maria Mossa chiarendo che non ci sono operazioni straordinarie sul tavolo e aggiungendo che il focus è sulla realizzazione del Piano Industriale, con i risultati finora ottenuti tutti in linea o sopra i target. In particolare, il dato relativo all'utile netto ricorrente `è ben al di sopra dei target e l'obiettivo è realizzare nella seconda parte dell'anno un'accelerazione sui numeri.

In precedenza, a metà agosto alcune ipotesi di stampa hanno visto protagonista Anima (ANIM) che starebbe valutando di tornare sul dossier Kairos insieme a Zurich e Banca Sella, su un asset stimato intorno ai 40 milioni di euro. Su questa ipotesi si sono espressi gli analisti di Websim: "Non escludiamo l'interesse di Anima, che potrebbe rafforzare il team di gestione attraverso un'acquisizione e ampliare la gamma di prodotti offerti. Naturalmente, un'acquisizione del genere comporta principalmente rischi di integrazione tra i team di gestione, ma l'inserimento in Anima potrebbe essere più fattibile rispetto agli altri potenziali acquirenti. La cifra indicata per l'acquisizione è completamente gestibile con le risorse disponibili, considerando la flessibilità superiore a 400 milioni di euro. Tuttavia, sarebbe necessario valutare l'impatto iniziale sui costi del personale e la creazione di valore dell'accordo, che dipenderà anche dalla capacità di Kairos di mantenere le masse in gestione in caso di cambio di proprietà. L'acquisizione consentirebbe ad Anima di aumentare l'esposizione verso il segmento HNWI (High net worth individual, Ndr) della clientela".

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Anima Holding SpA5,48 EUR1,30
Banca Generali41,54 EUR1,37
Banca Monte dei Paschi di Siena5,34 EUR3,09
Banco BPM SpA6,16 EUR0,06
Intesa Sanpaolo3,89 EUR1,06Rating

Info autore

Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

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