Il downgrade degli Stati Uniti è un problema da tripla A?

Edward Fane, capo della ricerca EMEA di Morningstar Investment Management, guarda al contesto in cui è avvenuto il declassamento da parte di Fitch e cerca di rispondere alla domanda se gli USA potranno mantenere il loro predominio.

Edward Fane 04/08/2023 | 15:20
Facebook Twitter LinkedIn

Immagine di New York

Nell'immediato non ha molta importanza il fatto che Fitch sia stata la seconda principale agenzia di rating (dopo S&P nel 2011) a declassare gli Stati Uniti come emittente di debito sovrano ad AA+ da AAA, che è il grado massimo. I mercati hanno accolto la notizia senza farsi prendere dal panico e, realisticamente, questa decisione non costringerà molti investitori obbligazionari a disinvestire dai titoli del Tesoro americano.

I Treasury costituiscono la base del sistema finanziario globale, rappresentando ancora il metodo standard per regolare le transazioni internazionali e oltre la metà di tutte le riserve estere detenute dagli Stati sovrani a livello mondiale. Sono talmente centrali che spesso gli schemi che limitano le grandi partecipazioni istituzionali agli investimenti accettabili nella fascia "più sicura" si riferiscono direttamente ai "Treasury statunitensi", piuttosto che al "debito con designazione AAA", il che significa che il cambiamento di rating non è il problema.

Alla fine, gli investitori continueranno a fare affidamento sui Treasury. Certo, il loro peso come riserve si è ridotto nel tempo da oltre il 60% a circa la metà, poiché le tensioni geopolitiche con la Cina e le sanzioni alla Russia per l'invasione dell'Ucraina hanno imposto restrizioni e provocato controreazioni e iniziative per ridurre o sostituire la centralità del dollaro. Ma con una Cina sempre più autoritaria e ancora chiusa e senza la prospettiva di una coesione sufficientemente forte in gruppi come i BRIC (acronimo di Brasile, Russia, India e Cina, Ndr), per ora non ci sono alternative.

Ma cosa significa per un sistema finanziario che si basa sulla valutazione degli investimenti in riferimento a un tasso "privo di rischio", il fatto che adesso i Treasury non sono del tutto privi di rischio? Cosa significa il fatto che il declassamento di Fitch è stato più o meno analogo a quello di S&P nel 2011?

La politica è il problema

La causa non è propriamente economica, ma si colloca nell’ambito dell’attuale quadro politico degli Stati Uniti, che ha visto infuocarsi il dibattito sul tetto del debito (che è di per sé uno strano e del tutto arbitrario limite autoimposto all'emissione del debito, che sembra non tenere in alcun conto la posizione unica del Paese a livello globale).

Per un mondo che si è sviluppato intorno - ed è abituato alla leadership stabile degli Stati Uniti nel sistema finanziario globale - l'imperscrutabilità e l'incertezza sulla stabilità di questo sistema - e sulla sicurezza che ne può derivare – sono corrosivi e intaccano la fiducia sull’attuale ordine finanziario globale.

Questo continua a minare le fondamenta del sistema e forse avvicina il giorno in cui vedremo la fine dell'"esorbitante privilegio"* (onere?) che gli Stati Uniti hanno assunto come pilastri del sistema finanziario globale.

Moody's e DBRS Morningstar hanno mantenuto per ora gli Stati Uniti al massimo rating (AAA), e in verità un default è davvero un evento che è impossibile permettere di far accadere. Ma nel vortice della politica turbolenta, gli errori, anche quelli impossibili, rappresentano una minaccia. L'amministrazione Biden è arrabbiata per le implicazioni politiche del declassamento di Fitch, che offre ai Repubblicani un modo per attaccare, piuttosto che un riconoscimento per aver trovato una soluzione all'ultima impasse sul debito grazie al leader della Camera, Kevin McCarthy, nel secondo trimestre.

In un certo senso, questo cattura la natura riflessiva dei mercati e della politica, in cui l'impressione di un rischio viene trasmessa, il che condiziona la valutazione di quel rischio e, di conseguenza, aumenta la possibilità che l'esito temuto si realizzi.

La sentenza non è ancora stata emessa, nemmeno dalle agenzie di rating, e non vediamo conseguenze gravi nell'immediato. Detto questo, un sistema-tipo generalmente collassa lentamente all’inizio e poi molto rapidamente. Nel corso della storia, i regimi dominanti tendono ad avere solo una vita determinata. Illustri pensatori stanno attivamente considerando la potenziale fine del dominio degli Stati Uniti e il cambiamento dell'ordine finanziario a cui siamo tutti abituati.

Siamo avvertiti ...

* Questo termine si riferisce alla posizione unica che deriva agli USA dall’avere il dollaro, la valuta di riserva mondiale. Il ministro delle Finanze francese, Valery Giscard d'Estaing, usò per la prima volta questa espressione negli anni Sessanta.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Iscriviti alle newsletter Morningstar.

Clicca qui.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Edward Fane  è capo della ricerca EMEA di Morningstar Investment Management.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures