USA: la Fed potrebbe fare una pausa, ma i mercati rimarranno volatili

I tassi potrebbero rimanere alti fino alla fine dell'anno. Le aspettative di un taglio nel secondo trimestre sembrano ottimistiche.

Tom Lauricella 11/05/2023 | 09:48
Facebook Twitter LinkedIn

federal reserve

La scorsa settimana la Federal Reserve ha adottato quello che molti nei mercati ritengono sarà l'ultimo di una serie senza precedenti di aumenti dei tassi di interesse. Tuttavia, ciò non significa che la Banca centrale Usa invertirà la marcia e abbasserà i tassi a breve.

A meno che l'economia statunitense non si indebolisca improvvisamente in modo significativo, o la crisi bancaria vada fuori controllo, gli strategist del mercato azionario e del mercato obbligazionario affermano che gli investitori dovranno abituarsi al fatto che i tassi di interesse continueranno a essere dove sono almeno fino alla fine dell'anno.

Allo stesso tempo, però, non si sentiranno troppo a loro agio in questa situazione, poiché i mercati potrebbero essere ancora volatili a causa di eventi di cronaca come nuovi fallimenti di banche regionali. 

Una probabile pausa della Fed
Per ora, almeno, gli analisti sono concordi sul fatto che la Fed abbia finito di inasprire la politica monetaria nel suo tentativo di combattere l'inflazione. Mercoledì 3 maggio, la Federal Reserve ha alzato il tasso sui fondi federali di 0,25 punti percentuali come previsto, portando il range di riferimento al 5%-5,25%, e il presidente della Banca centrale americana, Jerome Powell, ha affermato che la politica monetaria potrebbe rimanere restrittiva.

"Anche se la Fed si è guardata bene dal dire che si tratta di una pausa ufficiale, pensiamo che l'asticella sia piuttosto alta per continuare ad aumentare i tassi. Il mercato potrebbe essere indotto a pensare che quando la politica restrittiva della Fed raggiungerà  il suo limite, i tassi di interesse tornino a zero, perché è quello che si è verificato le ultime due volte. Ma non è necessariamente così", dice Collin Martin, fixed-income strategist di Charles Schwab. Il futuro resta comunque nebuloso. Nel mercato obbligazionario, ad esempio, si nota come gli investitori pensino che la Fed abbasserà presto i tassi di interesse. Secondo CME FedWatch Tool, che tiene traccia delle scommesse piazzate nel mercato dei futures sulla direzione dei tassi di interesse, la probabilità che la Fed tagli i tassi in occasione del meeting di luglio è del 36% e sale al 75% per quello di settembre, mentre è dato praticamente per certo che ci sarà un taglio del costo del denaro entro la fine dell’anno. Inoltre, il mercato prevede tre interventi della Banca centrale a riduzione dei tassi di interesse entro la fine dell'anno.

Tuttavia, molti osservatori sono convinti che queste previsioni non siano in linea né con il messaggio della Fed, né con lo stato attuale dell'economia statunitense.

I dati sull’occupazione allontanano il rischio di recessione
Candice Tse, global head of strategic advisory solutions di Goldman Sachs Asset Management, è tra coloro che vorrebbero che la Fed non tagliasse i tassi di interesse quest'anno, soprattutto se l'economia americana non dovesse entrare in recessione.

I dati sull’occupazione di aprile hanno mostrato che l'economia statunitense ha aggiunto 253.000 posti di lavoro, ben al di sopra delle previsioni degli economisti. "Il mercato del lavoro è ancora forte", afferma. Lo scenario base di Goldman Sachs è quello di una probabilità del 35% di recessione quest'anno. Grazie a un mercato del lavoro in salute, alla mancanza di squilibri strutturali del settore privato come quelli osservati durante la crisi finanziaria globale del 2008 e a un’inflazione probabilmente su una traiettoria discendente, l’economia americana dovrebbe evitare il rischio di entrare in recessione”, dice Tse. 

Kristina Hooper, chief global market strategist di Invesco, sostiene che un triplice taglio dei tassi di interesse entro la fine dell'anno, come suggerisce il mercato obbligazionario, richiederebbe un contesto economico e dei mercati sostanzialmente diverso rispetto all’attuale. “Affinché si concretizzi uno scenario del genere dovrebbe verificarsi una recessione economica molto significativa", aggiunge Hooper.

Preston Caldwell, U.S. Economisti di Morningstar, ipotizza che la Fed non opererà alcun taglio ai tassi fino alla fine di quest'anno per poi abbassare il costo del denaro in modo aggressivo nel 2024 e nel 2025. 

Il mercato azionario potrebbe rimanere volatile
In questo momento gli investitori navigano a vista. Da un lato, sembra che l'incertezza sui tassi di interesse che ha ostacolato le azioni nell'ultimo anno sia superata, allo stesso tempo però, mancano dei sostegni perché il mercato azionario imbocchi una traiettoria rialzista.

Secondo Tse di Goldman Sachs, le aspettative per quest’anno sono per una crescita degli utili piatta per le azioni statunitensi, il che aumenta l'importanza di fare un attento stock picking piuttosto che scommettere su un trend rialzista del mercato.

“Le nostre aspettative sono che il mercato azionario americano finirà l'anno all'incirca dove si trova ora. Tuttavia, i listini saranno caratterizzati da una elevata volatilità. In un contesto di questo tipo, le azioni che pagano dividendi, o addirittura l’equity oltre confine, potrebbero sostenere il rendimento del portafoglio", afferma Tse.

Anche secondo Hooper di Invesco, il risultato più probabile nei prossimi mesi è la volatilità del mercato azionario. “Il mio suggerimento è quello di giocare in difesa, ovvero preferire i titoli di società di grandi dimensioni e con una forte tendenza di crescita secolare, come i tecnologici", aggiunte Hooper.

Relativamente al mercato obbligazionario, la posizione di Collin Martin di Schwab è quella di raccomandare agli investitori di posizionarsi sui titoli a lunga scadenza di qualità elevata, dato che al momento i loro rendimenti sono al livello più alto dalla fine della crisi finanziaria.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Iscriviti alle newsletter Morningstar.

Clicca qui.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Tom Lauricella  è editor di Morningstar Direct

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures