Quali sono le industrie meglio preparate per un futuro a “emissioni zero”?

In base ai punteggi ottenuti nel Low Carbon Transition Rating di Morningstar Sustainalytics, le società attive nel settore delle telecomunicazioni e delle utility sono quelle più preparate alla transizione verde.

Susan Zhou 02/05/2023 | 12:59
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ESG

Molte aziende rendono pubblico il loro impegno nel raggiungere l’obiettivo “emissioni zero”, ma quali sono quelle veramente preparate per un futuro a zero emissioni di carbonio?

La ricerca condotta dal team di analisti di Morningstar Sustainalytics guidato da Pustav Joshi, sulla base dei Low Carbon Transition Rating, mostra come le industrie delle telecomunicazioni, delle utility, dei prodotti per la casa, delle automobili, delle costruzioni e dell’ingegneria siano quelle meglio posizionate per affrontare la transizione dal carbonio. Tuttavia, aggiungono gli analisti nel loro report, i margini di miglioramento all’interno degli stessi settori sono ancora molto ampi.

Nella lotta contro il cambiamento climatico e le sue conseguenze, le aziende stanno cercando di ridurre le emissioni di CO2 e di darsi degli obiettivi “zero emissioni” allo scopo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali. A sua volta, però, questa transizione verso un mondo a basse emissioni di carbonio presenta nuovi rischi e opportunità. 

Come misurare la gestione del rischio climatico
Il Low Carbon Transition Rating fornisce agli investitori una valutazione scientifica e prospettica dell'attuale allineamento di un'azienda al percorso che la porterà a centrare l’obiettivo “emissioni zero”. Questo rating è la valutazione combinata di due componenti: quella relativa all'esposizione a specifici rischi e opportunità derivanti dalla transizione dal carbonio e quella legata alla gestione di tali rischi.

Il Low Carbon Transition Rating management score pesa in modo uguale il grado di preparazione alla transizione dal carbonio di un'azienda e i suoi piani di investimento per il clima. Avere un management score elevato non significa che un'azienda sia rispettosa dell'ambiente, ma che dispone delle strutture di governance e dei programmi di gestione per affrontare i rischi legati alla transizione energetica. Un management score basso implica che la governance dell’azienda e i suoi piani di investimento sono inadeguati e possono comportare una maggiore esposizione ai rischi legati alla transizione o maggiori emissioni future.

Le aziende con un management score superiore a 60 hanno una forte gestione dei rischi legati alla transizione dal carbonio, afferma Morningstar Sustainalytics nella sua analisi, ma la maggior parte delle industrie ha ottenuto uno score compreso tra 40 e 50. 

I settori più preparati alla transizione dal carbonio
Le industrie delle telecomunicazioni, delle utility, dei prodotti per la casa, delle automobili, delle costruzioni e dell’ingegneria sono quelle che presentano la percentuale più alta di aziende con ottimi punteggi Low Carbon Transition Rating management score. Secondo gli analisti di Morningstar Sustainalytics, le aziende di questi settori sono più avanti nell'identificare e gestire i rischi climatici.

Nonostante le buone performance di alcune industrie, aggiunge il report di Morningstar Sustainalytics, molte aziende al loro interno hanno ancora ampi margini di miglioramento. Ad esempio, solo il 25% delle aziende nel settore delle telecomunicazioni ha un management score elevato. Per l’industria automobilistica, tale numero scende al 22%. Un basso management score indica che le aziende non sono in grado di gestire i propri rischi materiali.

Una buona gestione implica la definizione di target e l’uso del prezzo del carbonio
Complessivamente, i punteggi del management score realizzati dalle aziende sono piuttosto bassi. Il punteggio medio è pari a circa 45.

Ma quali sono le pratiche e le strategie che differenziano i top performer? Nei settori con la più alta percentuale di aziende con un management score superiore a 60, si rileva maggiormente l’adozione delle seguenti pratiche: 

- Stabilire obiettivi di riduzione delle emissioni: in genere, più della metà delle aziende di questi settori ha fissato un obiettivo di riduzione dei gas serra e ha stabilito scadenze chiare per il raggiungimento di questo obiettivo. Le industrie leader hanno una percentuale maggiore di aziende che hanno fissato obiettivi di decarbonizzazione molto elevati. Le aziende nei comparti delle telecomunicazioni e dei prodotti per la casa sono molto capaci nel pubblicizzare la maggior parte degli elementi valutati nell'ambito di questo indicatore.

- Uso del prezzo del carbonio nel processo decisionale: all’interno delle cinque industrie che presentano il management score più elevato, le aziende mostrano tassi molto più elevati di rendicontazione sull'utilizzo del prezzo del carbonio nel processo decisionale. Inoltre, le società rendono pubblico il prezzo del carbonio che utilizzano e la fonte per risalire a questo prezzo. Queste politiche, secondo gli analisti di Morningstar Sustainalytics, mostrano il loro impegno a prendere decisioni di investimento in linea con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra. Le industrie dell’auto e delle utility, che sono tra le più inquinanti in termini di CO2 emesse, sono quelle che usano maggiormente il prezzo del carbonio nel loro processo decisionale.

- Forme di governance per raggiungere gli obiettivi Net-Zero: le aziende con un management score elevato sostengono i propri obiettivi con sistemi di remunerazione e incentivi (sia monetari che non monetari) agganciati ai target climatici per gli amministratori delegati, i membri del consiglio di amministrazione e il management.

È importante notare come i punteggi relativi al management score a livello globale siano bassi, affermano gli analisti di Morningstar Sustainalytics. Le aziende possono imparare dalle più performanti a definire obiettivi e piani di decarbonizzazione chiari e ambiziosi. Al tempo stesso, però, la crescente frequenza di eventi meteorologici estremi, l'aumento dei prezzi dei combustibili fossili e i cambiamenti nelle normative climatiche in tutti i paesi continueranno a influenzare le strategie adottate dalle aziende per gestire i rischi legati al clima.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Susan Zhou  Susan Zhou collabora con Morningstar.

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