Gli Usa spingono la crescita del settore dei materiali da costruzione

Matthew Donen, analista azionario di Morningstar, illustra le prospettive del comparto e le idee di investimento.

Robert van den Oever 18/04/2023 | 12:03
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Robert Van den Oever: Benvenuti a Morningstar. Oggi sono in compagnia di Matthew Donen, analista azionario di Morningstar, per parlare del settore dei materiali da costruzione.

Benvenuto Matthew. Innanzitutto, vorrei discutere con te alcune tendenze del settore. I costi energetici sono più elevati e, in Europa, si registra un calo dei volumi. Questo significa condizioni avverse. Come si comportano le aziende in un contesto del genere? 

Matthew Donen: Bene, gli aumenti dei prezzi sono stati la più grande leva che hanno usato le aziende del settore. Nel 2022, gli aumenti dei prezzi compresi tra il 10% e il 20% per i diversi materiali da costruzione hanno consentito a molte aziende del settore di ottenere una crescita dei ricavi a due cifre nel 2022. Ciò che molte imprese hanno anche fatto è stato spostare il proprio mix di prodotti da manufatti ad alta intensità energetica, come la produzione di cemento, verso altri materiali da costruzione che sono ampiamente utilizzati in attività di costruzione più difensive come la riparazione e la manutenzione. 

Van den Oever: Abbiamo osservato che ci sono anche sviluppi positivi, soprattutto negli Stati Uniti. Cosa puoi dirci a riguardo?

Donen: Sì, è corretto. Pertanto, il basso rapporto Valore/Peso dei materiali da costruzione si presta a mercati altamente regionali. Come hai giustamente detto, gli Stati Uniti hanno una prospettiva superiore rispetto ad altre regioni e ciò è in gran parte dovuto agli atti legislativi firmati negli ultimi due anni, che sosterranno l'attività di costruzione sia per le infrastrutture che per l'edilizia commerciale. Quindi, c’è l'Infrastructure and Jobs Act da 1.200 miliardi di dollari. Di questi 1.200 miliardi di dollari, 110 miliardi sono destinati alla costruzione di strade, ponti e altre infrastrutture critiche. E molti di questi progetti verranno realizzati tra il 2023 e il 2025. C’è anche il CHIPS Act da 250 miliardi di dollari, che ha l’obiettivo di incoraggiare le aziende a riportare le loro attività produttive negli Stati Uniti. In seguito a questo provvedimento, molti dei grandi produttori di semiconduttori, come Intel e Samsung, hanno già investito miliardi di dollari per costruire nuovi impianti per la produzione di semiconduttori nella regione. E infine c'è l'Inflation Reduction Act, che sta incoraggiando i produttori di veicoli elettrici ad avere una grossa fetta della loro catena di approvvigionamento negli Stati Uniti. E qui, stiamo vedendo che Toyota, per esempio, ha già annunciato che sta costruendo un impianto di batterie negli Stati Uniti e prevediamo che molte altre aziende seguiranno il suo esempio. 

Van den Oever: Alla luce di questi sviluppi, c’è un'azienda che è la tua prima scelta in questo settore ed è CRH. Perché CRH si distingue? 

Donen: CRH è il titolo più difensivo tra quelli dei produttori europei di materiali da costruzione coperti dalla nostra analisi. La società è in grado di resistere meglio a una possibile recessione economica rispetto ad alcuni dei suoi competitor con business concentrati in Europa. Ad esempio, essendo uno dei maggiori costruttori di strade del nord America, CRH è molto ben posizionata per capitalizzare l'accelerazione della spesa infrastrutturale negli Stati Uniti, sostenuta dall'Infrastructure Investment and Jobs Act da 1.200 miliardi di dollari. La società ha anche un bilancio molto solido e sta utilizzando quel bilancio e le sue buone prospettive di crescita per premiare gli investitori con un rendimento del capitale molto elevato sia attraverso i dividendi sia attraverso un piano di riacquisto di azioni da 3 miliardi di dollari annunciato di recente. Infine, penso sia anche importante ricordare che CRH ha il miglior ESG Risk Score Rating all’interno del settore materiali da costruzione, e questo perché solo il 15% delle sue entrate è rappresentato da produzioni di cemento ad alta intensità energetica e con elevate emissioni di CO2. La società è più ampiamente esposta agli aggregati utilizzati per realizzare la costruzione di infrastrutture e che tendono anche a essere più resilienti durante il ciclo economico e sono meno dipendenti da alcuni indicatori macroeconomici come i tassi di interesse. 

Van den Oever: Questo settore è stato sottovalutato per diverso tempo, ma di recente gli investitori sembrano averlo riscoperto. Quindi, non tutte le azioni sono sottovalutate. Dal punto di vista delle valutazioni, quali sono i titoli più interessanti al momento, a parte CRH, ovviamente? 

Donen: Sì, hai ragione. HeidelbergCement è un titolo che è ancora scambiato a sconto. A differenza di alcuni dei suoi competitor europei, come CRH o Holcim, l'azienda rimane fortemente concentrata sulla produzione di cemento. E pensiamo che molti investitori non siano disposti a investire in questo business per motivi ESG piuttosto che per i suoi fondamentali. Quindi, vediamo ancora un potenziale rialzo delle quotazioni di HeidelbergCement. 

Van den Oever: Ok, Matthew, grazie mille per il tuo approfondimento sul settore dei materiali da costruzione. Per Morningstar, sono Robert Van den Oever. Grazie per la visione.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
CRH PLC6.250,00 GBX-0,70Rating
Heidelberg Materials AG93,64 EUR-0,11Rating

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Robert van den Oever  è Research Editor di Morningstar in Amsterdam

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