SFDR: investitori in uscita dai fondi Articolo 8 nel terzo trimestre. Tengono gli articolo 9

Da quando il Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) dell'Unione Europea è entrato in vigore nel marzo 2021, le società di gestione sono tenute a classificare i fondi venduti nell'UE come Articolo 6, 8 o 9, a seconda dei loro obiettivi di sostenibilità.

Hortense Bioy, CFA 08/11/2022 | 09:59
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ESG

A fine settembre 2022, il 33,6% dei fondi venduti all’interno dell'UE dichiarava di "promuovere caratteristiche ambientali e/o sociali" (Articolo 8), mentre il 4,3% affermava di avere "un obiettivo sostenibile" (Articolo 9). I comparti restanti non indicavano caratteristiche ESG (Articolo 6). 

In termini di asset gestiti, i fondi Articolo 8 e Articolo 9 rappresentavano una quota maggiore dell'universo dei prodotti venduti nell'UE: complessivamente il 53,5%, suddiviso in 48,3% per i fondi Articolo 8 e nel 5,2% per i fondi Articolo 9. 

Capitali in uscita dai fondi Articolo 8, quelli Articolo 9 rimangono resilienti
In un contesto impegnativo, caratterizzato da pressioni inflazionistiche, rialzi dei tassi di interesse, un'incombente recessione globale e rischi geopolitici a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina, i fondi Articolo 8 hanno registrato un deflusso netto di 8,7 miliardi di euro nel terzo trimestre. Questo dato è inferiore ai 31,6 miliardi di euro usciti da questi prodotti nel trimestre precedente e ai deflussi registrati dai fondi Articolo 6 nel terzo trimestre, pari a 62,1 miliardi di euro.

Nel frattempo, gli investitori hanno continuato a immettere denaro nei prodotti Articolo 9, che hanno registrato flussi netti attivi per 12,6 miliardi di euro negli ultimi tre mesi, più del doppio dei 6 miliardi di euro registrati nel secondo trimestre.

Il trend positivo per i fondi Articolo 9 è più chiaro se si osserva il loro tasso di crescita organica, che misura la crescita dei flussi rispetto al totale degli asset, a confronto con quello delle altre categorie di fondi. La crescita organica di questi fondi è stata la più alta dall'introduzione della regolamentazione SFDR e i tassi di crescita sono rimasti positivi durante tutto il 2022, mentre quelli dei fondi Articolo 8 e Articolo 6 sono sprofondati in territorio negativo. 

Nonostante i deflussi netti e il calo dei prezzi di mercato, il patrimonio dei fondi Articolo 8 e Articolo 9 è aumentato di quasi il 3% nel terzo trimestre a 4,30 trilioni di euro, grazie al lancio dei nuovi prodotti e a quelli riclassificati. In confronto, il patrimonio dei fondi Articolo 6 è diminuito di quasi il 7% nello stesso periodo.

Nuovi lanci: più opzioni per il clima, la biodiversità e gli investimenti sociali
Lo sviluppo dei prodotti è leggermente rallentato, con circa 137 fondi Articolo 8 e 52 fondi Articolo 9 lanciati negli ultimi tre mesi. È probabile, però, che questo numero venga aggiornato in futuro, dato che vengono segnalati nuovi lanci nei prossimi mesi.

Rispetto al secondo trimestre, i fondi Articolo 8 e 9 che hanno fatto il loro debutto nel terzo trimestre hanno rappresentato una percentuale minore rispetto al numero totale dei nuovi prodotti lanciati nell'Unione europea negli ultimi tre mesi, anche se la loro quota di mercato è rimasta al di sopra della soglia del 50% (56%). 

Gli asset manager hanno continuato ad ampliare la gamma di opzioni di fondi Articolo 8 e Articolo 9 a disposizione degli investitori in termini di classe di attività, esposizione di mercato, stile di investimento e tema. 

Mentre le offerte incentrate sui temi generali dell’ESG e della sostenibilità hanno continuato a dominare il mercato dei nuovi prodotti del risparmio gestito, i fondi climatici sono rimasti di gran lunga i più popolari tra quelli debuttanti. Sono arrivati sul mercato trentaquattro nuovi comparti che abbracciano approcci di investimento climatico. I fondi di questo tipo consentono agli investitori di ridurre il rischio climatico nei portafogli e/o di acquisire esposizione a società che beneficeranno o contribuiranno alla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.

Altri nuovi prodotti sostenibili riguardano una varietà di questioni ambientali e sociali, tra cui la biodiversità, la salute dell’ecosistema, la sicurezza alimentare e l’assistenza sanitaria. 

La grande riclassificazione: più upgrade ma anche più downgrade
Nel terzo trimestre, le società di gestine hanno continuato a integrare criteri ESG (anche vincolanti) nelle loro politiche di investimento, introducendo, in alcuni casi, obiettivi di riduzione del carbonio o, in alcuni casi, modificando completamente il mandato della strategia. 

Negli ultimi tre mesi, abbiamo identificato 383 fondi che hanno modificato il loro status SFDR. In 342 casi c’è stato un upgrade, la stragrande maggioranza di essi (315) è passata da Articolo 6 ad Articolo 8, sette sono passati da essere Articolo 6 ad Articolo 9, e 20 fondi da Articolo 8 ad Articolo 9. Dall’altra parte, 41 sono stati declassati da Articolo 8 ad Articolo 9. La tabella seguente mostra i 10 maggiori downgrade. 

Tabella: I downgrade da Articolo 9 ad Articolo 8
downgrade
Fonte: Morningstar Direct. Dati al 30 settembre 2022. Sulla base dei dati SFDR raccolti dai prospetti del 97,4% dei fondi disponibili alla vendita nell'UE, esclusi i fondi monetari, i fondi di fondi e i fondi feeder.

 

Alcune delle riclassificazioni sono state fatte in anticipo rispetto all’entrata in vigore della regolamentazione SFDR Level II, prevista a gennaio 2023, che definisce in maniera più stringente il raggio di azione dei fondi Articolo 9.

Ad esempio, AXA IM, che negli ultimi mesi ha declassato 21 strategie da Articolo 9 ad Articolo 8 e ha condiviso il suo piano di declassarne altre 24 nel prossimo futuro, ha spiegato che "il livello SFDR II richiede un'interpretazione più rigorosa dei criteri dell'articolo 9. È stato chiarito che i prodotti di cui all'Articolo 9 sono quelli investiti in attività qualificabili come ‘Investimenti sostenibili’ con la sola  eccezione della liquidità e delle attività utilizzate a fini di copertura. Sebbene la nozione di investimento sostenibile sia ancora soggetta a varie interpretazioni e nessuna guida sia stata fornita finora dall'Autorità di regolamentazione europea, abbiamo preso la decisione proattiva di agire prima dell'attuazione dell'SFDR II rivedendo la classificazione dei nostri prodotti".

Alla luce di tutti questi recenti sviluppi, possiamo aspettarci che più prodotti Articolo 9 verranno riclassificati come Articolo 8 nei prossimi mesi.

I fondi passivi rappresentano quasi un quarto dei fondi Articolo 9
In questo contesto i fondi passivi hanno continuato a guadagnare terreno sia nelle categorie Articolo 9 che in quella Articolo 8, raggiungendo rispettivamente l'8,9% e il 24,3% del totale, a fine settembre, dall'8,7% e dal 23,0% di tre mesi prima.

La maggiore quota di mercato per i fondi passivi classificati come Articolo 9 può essere in parte spiegata dal numero crescente di fondi indicizzati ed ETF che replicano gli EU Climate benchmark. In tali strategie sono attualmente investiti circa 75 miliardi di euro, ovvero il 18% del patrimonio complessivo allocato nei fondi Articolo 9. Ma ci aspettiamo che, man mano che gli asset manager inizieranno a riclassificare come fondi Articolo 8 i loro prodotti che replicano indici “Paris-aligend” e “climate transition”, la quota di fondi passivi Articolo 9 scenda progressivamente.

 

Per leggere il nostro rapporto completo su SFDR, clicca qui.

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Hortense Bioy, CFA

Hortense Bioy, CFA  è responsabile della ricerca sulle strategie passive e sostenibili in Europa per Morningstar

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