Il Giappone spera nell’inflazione. Che non ci sarà

Le azioni del paese asiatico soffrono, mentre il mercato attende le ultime notizie dal fronte macro. Ma il carovita, dicono gli investitori, dà poche speranze.

Marco Caprotti 03/02/2022 | 09:57
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Giappone immagine

Febbraio sarà un mese interessante per chi investe nelle azioni giapponesi? A metà del mese arriveranno una raffica di dati macro (dall’andamento del Pil alle esportazioni, passando per l’Indice Tankan della Bank of Japan) che daranno un quadro più chiaro della situazione del Sol levante. 

Ma i radar degli investitori, almeno nel breve termine, sono puntati sull’inflazione che resta un indicatore di ripresa economica. Gli ultimi dati arrivati da Tokyo dicono che il Consumer price index del paese è salito dello 0,5% a dicembre, rispetto allo stesso periodo del 2021, aumentando per il secondo mese consecutivo al ritmo più veloce in quasi due anni. Un segno dell’incremento della pressione inflazionistica dovuta alla crescita dei costi di carburante e delle materie prime.

Il tutto in una situazione in cui il carovita si sta facendo sentire anche altrove. “La pressione dell’inflazione globale potrebbe finalmente portare a un cambiamento nel comportamento dei consumatori giapponesi, che è fortemente influenzato dalla pressione deflazionistica avviatasi dopo la bolla immobiliare del 1990”, spiega Marcel Zimmermann, gestore del fondo Lemanik Asian Opportunity di Lemanik.

Con l’incremento dei prezzi a livello globale, il 2022 sarà finalmente l’anno in cui il Giappone riuscirà a uscire dal contesto deflazionistico?  “Forse, ma probabilmente no”, dice Mitesh Patel, Fund Manager di Jupiter AM. “A parte l’apparente eccezione delle aziende alimentari, in generale i prezzi al consumo restano ostinatamente bassi. L'invecchiamento della popolazione giapponese, insieme alla persistente crescita debole dei salari, agisce come un freno al consumo e smorza le forze inflazionistiche. La Banca del Giappone vuole l'inflazione dei prezzi al consumo e il governo sta sollecitando le aziende ad aumentare i salari. Ma è più una speranza che un’aspettativa”.

L’azionario Giappone è debole
In attesa della prossima tornata di dati macro giapponesi gli investitori non nascondono una certa preoccupazione. Almeno da quello che si vede in Borsa. L’indice Morningstar Japan da inizio anno (fino all’1 febbraio e in euro) ha perso il 3,7% (-5% in yen. +8,3% in euro l’anno scorso). Il paniere Global markets, nello stesso periodo, è sceso del 3% (+26,7% nel 2021).

Indici Morningstar Japan e Global markets a confronto

 

Fonte: Morningstar Direct

Dal punto di vista delle valutazioni di Borsa, attualmente secondo il Morningstar Global Market Barometer, l’azionario nipponico è sottovalutato del 13% rispetto al rapporto Price/Fair value (relativamente alle stock coperte dall’analisi Morningstar. Dato in yen aggiornato al 28 gennaio 2022). 

L’andamento incerto della Borsa si è riflesso nei fondi che sembrano non sapere che direzione prendere: il segmento large cap viaggia appena sopra quota 1%; quello small e medium cap appena sotto.

Categorie Morningstar Japan a confronto
 

Fonte: Morningstar Direct

 

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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