Perché conviene investire nel Sole

Secondo gli analisti di Morningstar, negli Stati Uniti il settore guiderà la transizione verso la produzione di energia non inquinante. I punti di forza sono gli sgravi fiscali per le aziende e i bassi costi di produzione.

Marco Caprotti 14/09/2021 | 11:52
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L’ora dell’energia pulita sta arrivando. E il Sole, dicono gli analisti di Morningstar, promette di essere uno degli attori principali nei processi per arrivare a una drastica riduzione delle emissioni inquinanti, trasformandosi anche in una occasione di investimento in Borsa.

Secondo le stime di Morningstar, l’energia pulita entro il 2030 rappresenterà il 65% della generazione di potenza negli Usa.

La produzione di energia negli Usa
energia usa

“Prevediamo che il sole sarà l’elemento di energia rinnovabile preferito durante questo decennio”, spiega Travis Miller, Strategist di Morningstar per quanto riguarda Energy e Utility. “Negli Usa nel 2020, la produzione di energia eolica è stata oltre 3,5 volte superiore alla produzione di quella solare. Tuttavia, stimiamo che la maggiore convenienza in termini di costi, le politiche fiscali e il miglioramento dell’efficienza, insieme all'adozione di batterie per l’accumulo, spingeranno la produzione di elettricità dal sole entro il 2030”.

Produzione energia da fonti rinnovabili
rinnovabili

Gli sgravi fiscali
La questione delle tasse non è secondaria. “La politica fiscale Usa legata al sole è più stabile di quella relativa al vento”, dice lo strategist. “Le aziende del settore ricevono un credito d'imposta sugli investimenti del 26% che possono monetizzare immediatamente per ridurre i costi di capitale di un progetto”.

Le agevolazioni per il solare risalgono al 2006 e sono state più volte portate al 30%. Il credito di imposta scenderà al 22% nel 2023 e al 10% nel 2024 per i progetti su scala industriale. “La strategia fiscale per i progetti eolici ha, anche lei, attraversato diversi cicli politici, ma ha benefici meno prevedibili rispetto al sole”, dice lo strategist.

Vale la pena sottolineare che il costo della produzione di elettricità dal sole è fra i più bassi sia che si prendano in considerazioni le fonti tradizionali che quelle rinnovabili. “L’attuale regime fiscale taglia i costi per il solare di un ulteriore 10%”, dice Miller. “Anche ragionando su un credito fiscale inferiore a quello attuale, il costo della produzione rimarrebbe molto basso”.

C’è poi una questione pratica legata all’utilizzo dell’energia solare. “Il picco della domanda di elettricità dai condizionatori d'aria e dagli edifici coincide, tipicamente, con il picco di luce solare e, quindi, con il momento di maggiore generazione di energia da questa fonte”.

Dal punto di vista operativo, sia che si parli di solare che di altre fonti pulite, secondo gli analisti di Morningstar bisogna guardare le utility e, più in generale, tutte quella ziende che saranno in grado di fornire loro i diversi sistemi per sfruttare le energie rinnovabili. “Le aziende di questo segmento giocheranno un ruolo sempre più determinate nell'eliminare fino al 75% delle emissioni di carbonio del settore energetico Usa attraverso processi di decarbonizzazione e con l'elettrificazione totale o parziale dei trasporti, degli edifici residenziali e commerciali e delle piccole attività manifatturiere”, dice lo strategist. “L'energia rinnovabile e i veicoli elettrici da soli potrebbero eliminare quasi i due terzi delle emissioni del settore energetico”.

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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