Bond, perché quest’anno i convertibili fanno meglio degli altri

I fondi dedicati a questi strumenti ibridi stanno mostrando una maggiore resistenza rispetto a quelli che si dedicano solo al debito. E, dicono gli analisti di Morningstar, sono anche un buon mezzo per investire in società growth.

Marco Caprotti 27/11/2020 | 10:18
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Sicuramente è un mercato di nicchia. Ma quello dei bond convertibili è un segmento che, in un momento particolare come quello caratterizzato dalla pandemia di Coronavirus, ha mostrato di avere una buona resistenza.

Nell’ultimo mese (fino al 25 novembre e calcolata in euro) la categoria Morningstar in cui sono raccolti i fondi che investono nei Global Convertible Bond ha guadagnato il 3,32% portando a +13,03% la performance da inizio anno.

Risultati che lasciano al palo il +1,07% segnato in quattro settimane, ad esempio, dal comparto Global bond (+0,41% da gennaio) o il +1,4% del segmento Global Corporate bond.

Restando nel debito societario – e per chi ha particolare appetito per il rischio- la situazione cambia poco: la categoria High Yield in un mese ha guadagnato il 2,5% ma, da inizio anno, ha perso quasi il 3%.

Cosa è un bond convertibile?
Gli elementi per descrivere questo strumento sono quattro:

1) Il metodo di conversione: diretto (qualora le azioni di compendio siano dello stesso emittente delle obbligazioni), o indiretto (qualora le azioni di compendio siano emesse da una società diversa dall'emittente delle obbligazioni).

2) Il prezzo di conversione (o rapporto di conversione), che esprime il numero di azioni ottenibili per ogni obbligazione

3) Il periodo di conversione, che rappresenta il periodo (o i periodi) a partire dal quale è possibile chiedere la conversione. La facoltà di conversione rappresenta un'opzione che viene implicitamente venduta dall'emittente al sottoscrittore. A fronte di questo, l'obbligazionista percepisce un rendimento calcolato in funzione di un tasso nominale inferiore a quello di un titolo ordinario di pari caratteristiche, poiché tale differenza risulta essere il premio dell'opzione.

4) Le obbligazioni convertibili non possono essere emesse a un prezzo inferiore al valore nominale e devono essere offerte in opzione ai soci.

“I bond convertibili possono essere una scelta interessante perché danno molto del potenziale di apprezzamento di un’azione limitando i rischi di ribasso, anche offrendo flussi di cassa simili a quelli dei bond prima della conversione”, spiega Phillip Yoo, analista di Morningstar Research Services. “Dal punto di vista degli emittenti, sono un sistema per reperire denaro a basso costo evitando il deprezzamento delle azioni che, di solito, segue a un aumento di capitale. Le società inoltre, sanno che i bond saranno convertiti in equity quando i prezzi delle azioni saranno alti e questo gli permetterà di evitare di restituire il prestito fatto dai sottoscrittori”.

La strada per il growth
Le obbligazioni convertibili possono essere un buon sistema per investire nel segmento growth. Ad esempio quello americano.

“Molte delle società che emettono obbligazioni convertibili si trovano nel settore tecnologico o in quello sanitario Usa”, dice Zachary Patzik, Manager research analyst di Morningstar Research Services in un report del 13 novembre 2020. “Questi due comparti rappresentano circa la metà del benchmark ICE Bank of America Merrill Lynch All U.S. Convertibles Index. Aziende in forte crescita come il produttore di semiconduttori Microchip Technolgy, la società di pagamenti Square o il fornitore di servizi di telemedicina Teladoc Health hanno emesso ingenti quantità di debito convertibile negli ultimi anni. I forti rally delle loro azioni ordinarie hanno contribuito a dare solidi rendimenti”.

I fondi sui bond convertibili disponibili in Italia (in ordine alfabetico)
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Per concludere
“In generale, i titoli convertibili possono essere vantaggiosi per gli investitori che cercano reddito e sono a loro agio con rischi simili a quelli che hanno le azioni”, spiega Patzik. “È importante ricordare che il mercato delle obbligazioni convertibili è una nicchia che richiede specializzazione, strumenti e grandi risorse per analizzare queste strutture particolari. Gli investitori dovrebbero valutare attentamente l'approccio a una strategia convertibile quando costruiscono un portafoglio, ma anche i convertibili perché potrebbero trovarsi in tasca qualcosa che rispecchia un fondo azionario, ma senza il vantaggio di una protezione dai ribassi”.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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