Come diventare investitori migliori

Distinguere tra bisogni e desideri, impegnarsi per costruire un benessere duraturo, farsi domande sui prodotti e i servizi finanziari sono tre modi per avvicinarsi in modo corretto alla gestione dei propri risparmi.

Sara Silano 20/10/2020 | 09:52
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Educazione finanziaria

Se pensate che la ricetta per diventare investitori migliori sia prendere la calcolatrice, riempire un foglio di formule, conoscere i segreti del trading e dei mercati finanziari, siete sulla strada sbagliata. Il primo ingrediente è fissare gli obiettivi, ossia domandarsi: “Sto mettendo da parte dei soldi per cosa?”. La risposta potrebbe non essere così ovvia. Perché, ad esempio, devo risparmiare adesso che sono giovane per quando andrò in pensione? In fin dei conti non vedrò i frutti dei miei sforzi prima di 20-30 o più anni. Meglio pensare all’oggi: posso comprare un nuovo smarthphone o un’auto più bella.

La mappa degli obiettivi
Il motivo per cui spesso fatichiamo a fissare gli obiettivi è la cosiddetta distanza psicologica, ovvero lo spazio soggettivo che percepiamo tra noi stessi e le cose, gli eventi o le persone. Ciò che è lontano ci coinvolge meno. Quando prendiamo delle decisioni, assumiamo almeno tre criteri: qual è la probabilità che un evento accada, quando, come e a chi. Attraverso queste lenti, il “noi, qui ed ora” ci sembra più importante rispetto a il “loro, lontano e fra decenni”. La ragione è un’inclinazione cognitiva, nota come present bias, che ci fa percepire il presente come amplificato e il futuro ristretto.

Indipendenza finanziaria
Proprio per questo motivo, molte persone tendono a spendere tutto il loro stipendio o gran parte di esso in breve tempo. In realtà, il segreto per un benessere duraturo è far fruttare una parte del reddito da lavoro, in modo che generi nuovi flussi di denaro. Uno dei canali principali è l’investimento in strumenti finanziari che generino rendimenti; un altro può essere l’immobiliare (rendita derivante dall’affittare un appartamento a terzi, ad esempio).

Per diventare finanziariamente indipendenti è necessario che una parte del proprio stipendio vada ad alimentare altre fonti di rendimento e non sia impiegato tutto per le spese correnti o per pagare i debiti di quelle passate. In pratica, bisogna valutare le decisioni di spesa di oggi, mettendole in una prospettiva di lungo periodo. Non dimentichiamo che “economia” significa usare in modo razionale il denaro per soddisfare dei “bisogni (presenti e futuri)” e che questi sono differenti dai “desideri”. Ad esempio, comprare ogni settimana un nuovo paio di scarpe può essere un’aspirazione ma non è una necessità.

Domande, domande, domande
Una volta che accettiamo di volerci costruire un benessere finanziario sostenibile per tutta la nostra vita, dobbiamo trovare gli strumenti finanziari adatti. Confrontando tra loro degli investimenti è importante guardare alla capacità di generare reddito futuro più che al loro valore attuale. Se vogliamo acquistare un prodotto finanziario, ad esempio un fondo o una polizza vita, dobbiamo innanzitutto domandarci: capisco quello che sto comprando? Sono in grado di descriverlo con parole mie? Perché lo metto in portafoglio? E davvero la migliore soluzione per me?

Per i propri investimenti, ci si può affidare a un consulente finanziario. Come per la scelta dei prodotti, anche quella del servizio deve essere fatta in modo oculato. Ad esempio, è importante sapere come viene remunerato il professionista: attraverso retrocessioni da parte delle società di gestione o con una parcella per il servizio offerto? Il consulente è indipendente o dipendente da una banca o da una società di intermediazione? Colloca solo strumenti finanziari della casa o anche di terzi?

In Italia, il modello più diffuso è quello della consulenza “dipendente”. La normativa comunitaria Mifid II prevede che, in questo regime, i professionisti possano continuare a ricevere le retrocessioni se c’è un servizio aggiuntivo o di livello superiore per il cliente, non ci sono vantaggi diretti per l’impresa e c’è la garanzia di un beneficio continuativo per l’investitore finale. I consulenti indipendenti, invece, non collocano i prodotti, quindi sono pagati esclusivamente dal cliente per il servizio fornito.

Investitori migliori
I prodotti e servizi finanziari possono essere volutamente opachi e la responsabilità di proteggere i nostri interessi ricade primariamente su noi stessi, in qualità di investitori e proprietari del nostro patrimonio. Leggere, informarsi, acquisire i concetti economici e finanziari di base, ma anche non stancarsi di fare domande ed evitare ciò che non ci è chiaro o di cui non comprendiamo il funzionamento sono tutti buoni modi per diventare investitori migliori.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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