Mentre a maggio i mercati azionari proseguivano nel recuperare il terreno perduto, gli investitori continuavano – seppur timidamente – a riavvicinarsi agli asset rischiosi. I fondi comuni aperti domiciliati nel Vecchio continente hanno segnato nel mese 53 miliardi di euro di raccolta netta (87 miliardi se si includono i prodotti monetari). Il risultato è leggermene superiore a quello di aprile (47 miliardi). Tuttavia, se si considerano le performance dei listini, si può dire che il ritorno sui mercati da parte degli investitori resti, per il momento, tiepido.
I fondi obbligazionari hanno di nuovo guidato la raccolta, attirando 38 miliardi di euro. La maggior parte dei flussi ha riguardato fondi di obbligazioni societari, comprese le categorie ad alto rendimento. Gli afflussi verso i fondi azionari (9,7 miliardi) sono stati ridotti a meno della metà del livello del mese scorso. I fondi bilanciati hanno continuato a recuperare, registrando una raccolta netta pari a 4,7 miliardi, il risultato mensile più alto da febbraio.
I fondi esposti alle materie prime hanno vissuto il loro miglior mese di sempre in termini di raccolta. I flussi sono stati trainati dall’elevata domanda di prodotti auriferi (in particolare ETC). Anche i flussi verso i fondi energetici sono continuati, anche se a un ritmo inferiore rispetto ad aprile, mese in cui questo tipo di prodotti ha avuto un’enorme trazione a causa delle particolari dinamiche del mercato petrolifero (clicca qui per approfondire).
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