Investire in Francia e Svezia per costruire un portafoglio azionario ad alto profilo ESG e con significativi margini di apprezzamento. Secondo uno studio di Sustainalytics, Parigi e Stoccolma sono i listini più virtuosi da un punto di vista di sostenibilità e che al tempo stesso presentano in questo momento valutazioni di mercato interessanti. I titoli Telia Company e AXA uniscono a questi due fattori anche una forte posizione di vantaggio competitivo (Economic moat).
Telia è scontata del 20% rispetto al fair value
Telia, società leader nel mercato scandinavo delle telecomunicazioni, presenta secondo gli analisti di Sustainalytics un basso rischio ESG per via della sua moderata esposizione a minacce di tipo ambientale e sociale e alla capacità del management nella gestione di tali problematiche. La società, ad esempio, ha dismesso alcune sue attività come Tcell (in Tagikistan), Azercell (in Azerbaigian), e Kcell (in Kazakistan) riducendo il rischio di corruzione e dà grande visibilità alle sue politiche ESG come ad esempio le pratiche sull’anticorruzione e sulla sicurezza dei dati. Per queste ragioni gli analisti assegnano un ESG Risk Rating di 18.7/100 (report aggiornato al 9 aprile 2020).
Negli ultimi tre mesi il titolo Telia ha ceduto oltre il 20% e ora è scontato del 23% rispetto al fair value di 40 corone svedesi (report aggiornato al 22 aprile 2020). “La decisione di dismettere le attività nell’Eurasia e di avviare un programma di riorganizzazione delle sue operazioni le permetteranno nei prossimi anni una gestione più efficiente. Sul fronte della crescita, invece, la compagnia scandinava sta investendo per ampliare il pacchetto di servizi da offrire alla clientela (rete fissa, mobile, Internet) in modo da aumentare il tasso di fidelizzazione e il cross-selling”, dice Andreea Matysiak, analista azionario di Morningstar. “Ci aspettiamo che Telia continui a mantenere la sua elevata redditività anche nei prossimi anni grazie a una Economic moat costruito sulle elevate economie di scala e sul suo favorevole posizionamento in mercati in cui l’offerta è concentrata nelle mani di pochissimi operatori”.
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