La macchina del caffè si aziona attraverso un mio comando vocale mentre entro in bagno. Mi fermo davanti allo specchio. Sulla sua superficie piatta, a fianco del mio riflesso, compaiono delle informazioni relative al colorito della mia carnagione, l’eventuale comparsa di rughe o una possibile carenza in vitamine. Faccio scorrere il dito sul touchscreen dello specchio fino a visualizzare la pagina delle previsioni meteo e dei suggerimenti su come potrei vestirmi data la temperatura esterna. Suonano alla porta. Un drone lascia sull’uscio di casa il pacco ordinato il giorno prima, online ovviamente. Dentro il pacco ci sono sei hamburger artificiali, di carne prodotta in laboratorio. A ordinarlo è stato direttamente il frigorifero (connesso attraverso il 5G con tutti gli altri elettrodomestici della casa) appena riconosciuto che il compartimento carne era vuoto. Bevo il caffè al volo nella tazza che mi sono stampato l’altro ieri con la mia nuova stampante 3D. Mi vesto in camera davanti allo schermo ultra piatto incorporato nella parete, su cui scorro velocemente i messaggi inviati dai miei contatti. Ce n’è uno a cui devo rispondere. Per farlo, detto il testo a voce e lo vedo comparire sullo schermo man mano che parlo. Una volta finito, dico “invialo”. Prima di uscire ordino al robot umanoide giapponese di pulire i pavimenti e stirare le camicie che ho lasciato sul letto e poi scendo in garage. Salgo sulla mia automobile a guida autonoma e 100% elettrica (ha pure dei pannelli fotovoltaici sul tetto). Le dico di portami in stazione. Durante il tragitto ho una visita medica via smartphone col mio dermatologo (c’è una app apposita - lo specchio gli ha già inviato gran parte dei dati). È tutto a posto, mi rassicura. Arrivo in stazione, parcheggio senza nemmeno toccare il volante e vado a prendere il treno superveloce che mi porterà al lavoro. L’ufficio si trova a 150 km di distanza. Il viaggio durerà sette minuti.
Ecco come si potrebbe presentare un’ordinaria mattina di un ordinario giorno feriale in un futuro non così lontano. Tutte le tecnologie esposte nel paragrafo precedente esistono già, semplicemente non sono ancora disponibili su larga scala.
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