First Solar ha recentemente annunciato l’intenzione di uscire dal business dell’ingegneria e delle costruzioni per concentrare i suoi sforzi sulla produzione di pannelli solari e gli ultimi risultati dicono che l’azienda si sta aggiudicando importanti contratti specie in Nord America che ora rappresenta il suo principale mercato di sbocco.
Crescita della domanda e dazi giocano a favore di First Solar
“Nonostante le premesse siano incoraggianti, l’azienda non possiede un Economic moat. In questo settore la partita si gioca sui bassi costi di produzione e sul tasso di conversione dei pannelli, cioè la capacità dei moduli di trasformare il sole in elettricità. La tecnologia offerta da First Solar offre un leggero vantaggio in entrambi i campi, ma non abbastanza da garantirle un vantaggio competitivo”, dice Travis Miller analista azionario di Morningstar. “Ci aspettiamo che per mantenere il passo con la concorrenza, First Solar investa in nuove tecnologie e in capacità produttiva. Cosa possibile anche grazie alla stabilità delle sue finanze. L’azienda beneficerà della crescita della domanda di energia solare a livello mondiale e dei dazi sui pannelli solari prodotti in Asia che renderanno più convenienti i loro manufatti, e prevediamo per i prossimi cinque anni un tasso di crescita medio dei ricavi del 18%”. Il titolo è scambiato su valori di poco inferiori al fair value di 59 dollari ed è valutato con un rating Morningstar di 3 stelle (report aggiornato al 30 ottobre 2019).
NiSource promette investimenti nelle rinnovabili
NiSource è tra le utility americane che non hanno ancora una grossa esposizione al settore delle energie rinnovabili ma che hanno un alto potenziale nella crescita degli investimenti.
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