Cosa cambia nell’indice Wide Moat

Dopo il ribilanciamento semestrale dell’indice Morningstar specializzato nelle aziende Usa con ampio vantaggio competitivo, sale il peso dei titoli tecnologici, gli energetici fanno il loro ingresso nel paniere, mentre i beni di consumo ciclici superano i difensivi.

Francesco Lavecchia 29/10/2019 | 12:46
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L’indice Wide Moat punta sui settori tecnologia ed energia. Nel ribilanciamento periodico dell’indice (a cadenza semestrale), il cambiamento più rilevante è l’aumento del numero di posizioni nei due comparti. Inoltre, l’esposizione ai titoli consumer vira sui beni ciclici a discapito di quelli durevoli, mentre il turnover più importante si registra nel settore farmaceutico, dove Allergan, AmerisourceBergen, Cardinal Health e McKesson sono stati rimpiazzati da Amgen, Bristol-Myers Squibb Company, Merck & Co e UnitedHealth Group.

Con gli inserimenti di Veeva Systems Inc, ServiceNow e Cerner Corp, i titoli high-tech presenti nell’indice Wide Moat Focus sono saliti a 13 e diventano i più rappresentativi all’interno del paniere con un peso complessivo del 23% sul totale degli attivi. Negli ultimi tre mesi le azioni hanno registrato passivi compresi tra l’8% e il 15% (in dollari al 25 ottobre 2019) e questo ha aumentato il loro tasso di sconto rispetto al fair value che al momento si aggira per tutte attorno al 15%.

Energia di nuovo nel paniere
Gli energetici sono nuovamente rappresentati, grazie all’ingresso di Cheniere Energy e Core Laboratories, attualmente scambiate a un rapporto Prezzo/Fair value rispettivamente pari a 0.79 e 0.74. La prima, leader nel segmento midstream, è secondo gli analisti di Morningstar tra le meglio posizionate per beneficiare dell’incremento della domanda di gas liquefatto negli Usa, mentre la seconda, attiva nell’industria dei servizi per il settore petrolifero, macina rendimenti del capitale superiori alla media grazie al forte potere contrattuale che riesce esercitare nei confronti dei clienti.

Il settore dei beni di consumo ciclici si arricchisce dei titoli Nike, Polari e Domino’s Pizza e ora il suo peso, pari al 12,3%, supera quello del segmento dei beni di consumo difensivi che invece deve registrare la fuoriuscita dal paniere di Mondelez Internationa, Campbell Soup e General Mills. Per i primi due la causa è la valutazione di mercato troppo elevata, mentre il terzo titolo ha subito un declassamento del Moat da Ampio a Medio. General Mills, secondo gli analisti, sta accusando il deterioramento del suo vantaggio competitivo a causa del progressivo cambiamento delle abitudini di consumo di una fetta sempre più ampia di americani che ora preferisce cibi più salutari e freschi a quelli in scatola.

Rimpasto nel settore farmaceutico
Nel comparto salute si è registrata l’uscita dal paniere delle tre maggiori aziende nell’industria della distribuzione all’ingrosso di medicinali (AmerisourceBergen, Cardinal Health e McKesson) in seguito al peggioramento del contesto competitivo. “Il processo di consolidamento del settore farmaceutico e la necessità delle reti di distribuzione al dettaglio e delle strutture sanitarie di ridurre i costi ci hanno costretto a rivedere le nostre previsioni sulla redditività di questo segmento nel lungo termine e dunque a ridurre da Ampio a Medio il Moat delle tre aziende”, dice Soo Romanoff, analista azionaria di Mornigstar. A prendere il loro posto Amgen, Bristol-Myers Squibb Company, Merck & Co e UnitedHealth Group che sono state inserite nel paniere dell’indice a causa del loro basso rapporto Prezzo/Fair value.

 

 

 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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