La strategia “lepre” per un portafoglio ad alto contenuto Growth

Il paniere Hare, creato dagli analisti di Morningstar Investment Management, riesce a sovraperformare il mercato Usa nel lungo periodo applicando la logica della crescita a valutazioni attraenti.

Francesco Lavecchia 18/06/2019 | 07:16
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E’ possibile battere il mercato di riferimento puntando su titoli Growth, di qualità e scambiati a buon prezzo. Gli analisti di Morningstar Investment Management (MIM) hanno creato un portafoglio (chiamato Hare, cioè lepre) il cui obiettivo di investimento è quello di sovraperformare il mercato americano durante un intero ciclo economico seguendo una strategia che premia le aziende con una forte posizione di vantaggio competitivo (Economic moat), che promettono di avere una crescita degli utili per azione superiore alla media e che sono scambiate a sconto sul mercato.

Il confronto con l’indice S&P 500
I numeri a fine aprile mostrano come il portafoglio “lepre” riesca a battere il benchmark su orizzonti temporali di medio-lungo periodo, mentre faccia fatica nel breve (Figura 1). Ad aprile, infatti, la strategia Hare è rimasta indietro di 30 punti base (pb) e da inizio anno ha sovraperformato l’S&P 500 di soli 140 pb, mentre dalla data del lancio il suo vantaggio sale a quasi 300 pb. Questo comportamento può essere spiegato con la forte concentrazione del portafoglio in circa 20 titoli e con l’alta percentuale di azioni cicliche (Figura 2). Il 70% dell’attivo si divide tra i settori tecnologia, finanza e consumer cyclical, mentre non vi è alcuna esposizione a comparti più difensivi come consumer defensive, utility e telecomunicazioni. Cosa che lo rende più volatile nel breve periodo. Al contrario, la migliore performance rispetto al benchmark nel lungo periodo si può imputare all’altissima percentuale di titoli con Moat, il cui valore è tipicamente percepito con ritardo da parte del mercato. Tutti i titoli inseriti in portafoglio hanno un Moat (il 5% si riferisce alla componente cash) e il 65% di questi ha un vantaggio competitivo così forte da ipotizzare una redditività superiore alla media per un periodo di tempo superiore ai 20 anni (Wide Moat). 

 

Figura 1: Hare vs S&P 500
Ret hare PTF may


 

Figura 2: L'analisi del portafoglio
Hare pft breakdown

 

Le scelte di portafoglio
Il portafoglio ha una rotazione molto bassa, come dimostra il fatto che negli ultimi sei mesi sono stati aggiunti solo due titoli: Microsoft (MSFT) e Anthem che ora pesano rispettivamente per il 5,8% e il 3,3% dell’attivo totale. MSFT ha convinto gli analisti in seguito al cambio di passo impresso dal nuovo management. “Il passaggio dal modello di licenza perpetua a quello di sottoscrizione ha rappresentato un punto di svolta per l’azienda che da allora ha registrato subito un'accelerazione della crescita dei ricavi e un significativo miglioramento dei margini di profitto. Il mercato del cloud è stato cannibalizzato da Microsoft e Amazon, ma la prima ha dalla sua un’ampia base di Server, Database, Dynamics e pacchetti Office installati che rafforzano il legame con il segmento business. Inoltre, le aziende sono sempre più propense ad adottare un modello di cloud ibrido che gioca a favore di Microsoft poiché è in grado di offrire ai propri clienti soluzioni più flessibili”, dice Dan Romanoff analista azionario di Morningstar. Da inizio anno il titolo ha guadagnato il 30% (in USD al 12 giugno 2019), ma continua a essere scontato del 10% circa rispetto al fair vaue di 143 dollari (report aggiornato al 12 giugno 2019). Anthem, azienda attiva nel business dell’offerta di assicurazioni sanitarie, ha raggiunto economie di scala che gli permettono di mantenere una redditività del capitale superiore alla media. Inoltre, i risultati delle ultime trimestrali sembrano dar ragione alla strategia del management che prevede di raddoppiare gli utili per azione nei prossimi cinque anni. Il titolo ha ceduto quasi il 5% negli ultimi tre mesi (in USD al 12 giugno 2019) e ora è scambiato a un rapporto Prezzo/Fair value di 0,91 (report aggiornato al 24 aprile 2019).

All’interno del paniere costruito da MIM, il titolo Baidu è quello scambiato ai prezzi più vantaggiosi. Negli ultimi 12 mesi l’azienda cinese ha visto scendere il proprio valore di Borse di oltre il 50% in scia alle preoccupazioni relative alla maggior concorrenza da parte di Tencent e ora è scontata del 50% rispetto al fair value di 225 dollari (relativo all’ADR scambiata sul Nyse, report aggiornato al 28 maggio 2019).

“Baidu è il più grande motore di ricerca in Cina grazie a una quota di mercato del 70% del traffico Internet su dispositivi mobile. Tale leadership all’interno dell’industria del marketing online le permette di generare elevati flussi di cassa che il management sta impiegando in nuovi investimenti tecnologici come quello dell’intelligenza artificiale che l’aiuterà a far crescere ulteriormente gli introiti pubblicitari”, dice Chelsey Tam, analista azionaria di Morningstar. “Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo una crescita media dei ricavi del 13% che si tradurrà in un progresso degli utili per azione del 6% nello stesso periodo”.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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