Il rating Morningstar premia due deluse dal mercato. Sainsbury e UniCredit hanno sottoperformato i listini di riferimento nell’ultima ottava cedendo rispettivamente l’8,85% e l’1,15% (in euro) e ora sono scambiate a un tasso di sconto superiore al 25% rispetto al loro fair value.
Promosso l'accordo con Asda
Sinsbury (SBRY) è uno dei maggiori player all’interno dell’industria della distribuzione alimentare nel Regno Unito. Ma, nonostante il suo forte orientamento verso il segmento di clientela più benestante, non è riuscita a costruirsi una posizione di vantaggio competitivo (Economic moat) a causa della forte concorrenza sul mercato. “Il management ha provveduto a razionalizzare i costi operativi e a finanziare nuove acquisizioni che potessero produrre importanti sinergie, come quella di Argos. Questi interventi permetteranno all’azienda di aumentare i margini di profitto nel breve periodo. Ma senza un’acquisizione di grossa portata come quella proposta ad Asda non sarà in grado di fare il salto di qualità verso un livello di profittabilità superiore alla media”, dice Ioannis Pontikis analista azionario di Morningstar.
“L’accordo tra Sainsbury e Asda è vincolato all’ok delle autorità del mercato britannico e permetterebbe a SBRY di diventare il principale operatore del paese, nonché di aumentare il numero di punti vendita e di guadagnare potere contrattuale nei confronti dei fornitori. Nel nostro modello previsionale ipotizziamo il successo di questo deal e dunque una crescita media del fatturato del 13% nei prossimi cinque anni. Sulla base di queste aspettative la stima del fair value del titolo è pari a 3,6 sterline” (report aggiornato all’otto novembre 2018).
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