La guerra commerciale non fa ancora paura ai listini di Wall Street. Nonostante l’amministrazione Trump continui ad annunciare l’aumento dei dazi doganali sui prodotti importati dalla Cina e dall’Unione europea, gli investitori non sembrano temere un’escalation tanto severa da penalizzare l’economia americana e dunque i fondamentali delle aziende.
Come cambiano le valutazioni dei settori
L’indice Morningstar US Market ha infatti guadagnato il 2,3% da inizio mese (al 24 agosto in dollari Usa) sovraperformando la media delle azioni globali che nello stesso periodo non hanno superato lo 0,5%. La parte del leone continuano a farla i tecnologici e i titoli dell’healthcare, che nel periodo preso in considerazione sono saliti rispettivamente del 5,15% e del 3,41%. Tra i primi spiccano i rialzi di Apple (+14%), Nvidia (+11,17%) e Cisco Systems (9,53%), mentre tra quelli del comparto salute emergono le buone performance di Pfizer (+7,10%) e CVS Health (+14,22%). In difficoltà, invece, gli energetici (-2,8%), sui quali hanno pesato le vendite accusate da Chevron, EOG Resources, Anadarko Petroleum e Exxon Mobil, e le materie prime che hanno ceduto l’1,14%.
Anche alla luce di queste performance l’equity a stelle e strisce viaggia su valutazioni leggermente superiori al fair value degli analisti. I titoli scambiati ai tassi di sconto più elevati sono quelli dei settori beni di consumo difensivi e delle telecomunicazioni (che al momento presentano un rapporto Prezzo/Fair value rispettivamente pari a 0,96 e 0,94), mentre quelli del comparto tecnologia e del manifatturiero presentano le valutazioni più elevate.
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