Monetari, reddito fisso, garantiti e protetti, convertibili, alternativi, flessibili, equity. E’ questa la classifica dei costi, dalla meno costosa alla più salata, delle categeorie in cui sono suddivisi i fondi di diritto italiano guardate attraverso le lenti delle spese correnti (ongoing charge) presenti nei Kiid raccolti da Morningstar. Nelle prossime settimane ci occuperemo dei fondi domiciliati all’estero venduti nella Penisola (sempre per categorie) e dei singoli fondi più e meno cari all’interno di ogni insieme, anche in relazione alle performance.
L’indicatore di costo, introdotto con la normativa Ucits IV ha sostituito il Ter (Total expense ratio) nelle documentazioni ufficiali sui fondi: calcola la percentuale di costo sul patrimonio medio del fondo e include, oltre alle commissioni di gestione, anche le spese di revisione, di pubblicazione del valore della quota, il compenso per la banca depositaria, le spese legali e giudiziarie e il contributo di vigilanza. Sono escluse le fee di intermediazione che i gestori sostengono per le transazioni sui titoli, gli oneri di ingresso e uscita a carico del risparmiatore, quelli fiscali e le eventuali performance fee. Le spese correnti (in inglese Ongoing charges) sono reperibili nel documento informativo chiave per gli investitori e sul sito morningstar.it.
L’elemento del costo è uno dei primi che un investitore deve prendere in considerazione quando pensa all’allocazione dei suoi soldi. Diversi studi di Morningstar, ad esempio, hanno dimostrato l’importanza di questa voce nel determinare la capacità di un fondo di produrre performance superiori a lungo. C’è poi la questione Mifid II, la normativa europea che amplia quella precedente per portare a una maggiore tutela degli investitori e di cui uno dei pilastri fondamentali è proprio la trasparenza riguardo alle spese.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.