Il rendimento che piace ai prudenti

Gli analisti di Morningstar hanno costruito il portafoglio “tartaruga” con l’obiettivo di realizzare una crescita del capitale stabile, anche se moderata, attraverso l’investimento in titoli di qualità superiore. Ecco quelli scambiati ai tassi di sconto più elevati rispetto al fair value.

Francesco Lavecchia 22/09/2017 | 10:20
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Moat elevato e solidi fondamentali: queste sono le fondamenta su cui si regge la strategia del portafoglio Tortoise (tartaruga) di Morningstar, che punta a realizzare una crescita del capitale investito nel lungo periodo senza pagare il dazio di un’eccessiva volatilità. Il paniere si compone di titoli con Moat rating massimo (wide) e con uno stile prevalente blend, come testimoniato dal forte peso del comparto finanza sul totale del capitale investito (circa 30%). La lista conta circa 25 titoli scambiati sui listini di Wall Street aggiornati mensilmente sulla base del rapporto Prezzo/Fair value, ma a presentare i tassi di sconto più elevati sono Weels Fargo, Sanofi ed Enterprice Product Partners.

Tortoise vs S&P 500, rendimenti a confronto (dati al 31/08/2017)
Tartarugaportaf

Wells Fargo, gli scandali sono alle spalle
Grazie a un giro d’affari di quasi 90 miliardi di dollari, Wells Fargo (WFC) è una delle più grandi banche americane e, nonostante i recenti scandali ne abbiano offuscato l’immagine, gli analisti di Morningstar hanno confermato il suo Moat rating al livello massimo per effetto di un vantaggio di costo rispetto ai competitor.

WFC è prima nella raccolta di depositi bancari e leader anche nel mercato dei prestiti ipotecari e questo le permette di finanziare le sue attività a costi di circa il 40% inferiori rispetto alla media delle altre banche nord americane e di realizzare elevate economie di scala. Inoltre, grazie alla presenza capillare sul territorio e all’ampio portafoglio di servizi (come asset management, carte di pagamento, soluzioni pensionistiche) riesce a mantenere un’alta fidelizzare della clientela.

Wells Fargo sta cercando di mettersi alle spalle lo scandalo legato alla frode a carico dei suoi correntisti attraverso attente indagini sulla passata gestione e la normalizzazione del tasso di fidelizzazione dei suoi clienti deve essere interpretato come un segnale di successo. Gli analisti prevedono per i prossimi cinque anni un tasso di crescita media del fatturato del 3,5% e stimano un fair value pari a 67 dollari (report aggiornato al 14 settembre 2017).

Sanofi più forte dei generici
Il Moat di Sanofi è frutto di elevate economie di scala, un ampio portafoglio di brevetti e una rete di distribuzione molto estesa. L’azienda ha un fatturato di oltre 34 miliardi di euro e grazie agli alti volumi di produzione riesce a comprimere i costi fissi. Inoltre, grazie ai diritti di esclusiva sulla vendita dei suoi farmaci, ricava margini di profitto generosi che si traducono in rendimenti del capitale superiori alla media.

Sanofi soffre, come la maggior parte dei titoli farmaceutici, la crescente concorrenza dei prodotti generici e la scadenza dei brevetti. Questo rischia di impattare negativamente sulla crescita degli utili nel 2017, ma gli analisti di Morningstar hanno deciso di inserire comunque il titolo della società francese perché si aspettano che queste difficoltà andranno a esaurirsi nel breve periodo. Sanofi, infatti, ha un portafoglio molto ben diversificato, solidi fondamentali e interessanti prospettive di crescita. Inoltre, il titolo SNY, scambiato sul NYSE, è scontato del 15% rispetto al fair value che è pari a 57 dollari (report aggiornato all’uno agosto).

EPD premiata dall'oligopolio
Enterprice Product Partners (EPD) gode di una posizione di vantaggio all’interno del settore energy per effetto del regime oligopolistico del settore midstream (trasporto e storaggio di gas e greggio). La costruzione di nuovi oleodotti, infatti, è soggetta all’autorizzazione da parte delle autorità federali e questo crea forti barriere all’ingresso di nuovi competitor e garantisce ai soggetti operanti margini di profitto elevati. Il business di EPD è inoltre molto stabile: l’80% del reddito operativo è ricavato dalle commissioni incassate per l’utilizzo dei suoi oleodotti e questo rende l’azienda meno vulnerabile alle fluttuazioni delle materie prime.

La selezione del titolo all’interno del portafoglio Tortoise è motivata dalle prospettive future della società. Sebbene il settore energia sia in sofferenza a causa della contrazione del prezzo del barile, EPD risulta essere in una posizione privilegiata. I suoi asset nella regione del Permian Basin, infatti, le permetteranno di beneficiare nei prossimi 10 anni della crescita della produzione di greggio in questa area. Gli analisti prevedono un progresso medio del fatturato del 7% nei prossimi cinque anni e stimano un fair value pari a 30 dollari (report pubblicato in data 31 agosto 2017). 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Enterprise Products Partners LP28,51 USD-1,86Rating
Sanofi SA ADR46,24 USD0,67Rating
Wells Fargo & Co56,97 USD0,89Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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