Dalla speranza alla preoccupazione. Nemmeno gli Ultimate stock pickers (la selezione dei 10 migliori gestori Usa di cui Morningstar monitora i portafogli) hanno potuto sottrarsi ai mutevoli umori che hanno condizionato il mercato dopo l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca. Se nell’ultimo trimestre del 2016 il rally era stato guidato dalle attese riforme business friendly del nuovo presidente Usa, con l’arrivo del nuovo anno sono emersi dubbi sulla sua capacità di mantenere le promesse, come ha dimostrato la sua incapacità (nonostante la maggioranza repubblicana al Congresso) di cambiare in maniera più favorevole alle aziende farmaceutiche la riforma sanitaria voluta dal suo predecessore. A quel punto gli investitori si sono messi alla finestra. Gli osservatori delle cose politiche, infatti, hanno iniziato a sospettare che il fallimento di quel cosiddetto repeal and replace (abroga e rimpiazza) potrebbe presto riguardare anche altri aspetti dell’agenda presidenziale.
Vince la prudenza
“La prudenza dei nostri top manager rappresenta bene l’atteggiamento del resto del mercato”, spiega lo studio Our ultimate stock pickers top 10 new money purchase pubblicato il 22 maggio 2017 e firmato da Joshua Aguilar ed Eric Compton, i due analisti di Morningstar che hanno analizzato i portafogli del primo quarter di quest’anno. “Alcuni gestori ci hanno detto espressamente di essere preoccupati per la situazione confusionaria che sembra regnare a Washington”.
Il risultato è stato che l’attività generale di compravendita dei migliori gestori è rallentata, raggiungendo il livello minimo degli ultimi cinque trimestri consecutivi. In questo quadro le vendite hanno superato gli acquisti e le posizioni aperte per la prima volta (i cosiddetti new money buy) sono state di lieve entità.
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